Il Covid cambia la pausa pranzo

Indagine della Coldiretti di Como-Lecco: la maggior parte dei dipendenti porta la "schiscetta" da casa, ma c'è anche si fa consegnare il pranzo in ufficio.

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Chi può torna a casa per il pranzo, ma la stragrande maggioranza (61%) pranza in ufficio o al lavoro. Senza rinunciare al “made in Lario”, con la tradizionale gavetta – o “schisceta” – dove, a farla da padrone, sono i piatti più facilmente trasportabili e riscaldabili come la pasta fatta al forno, ma non mancano altri piatti autunnali a base di polenta o patate, da riscaldare.  Il quadro della “pausa pranzo al tempo del Covid” è delineato da un’indagine di Coldiretti Como Lecco: se la maggioranza dei dipendenti si porta il pranzo per consumarlo sul posto di lavoro a distanza di sicurezza dai colleghi, un altro 27% va a casa a mangiare mentre un 4% va a prenderlo d’asporto e un ulteriore 3% si fa consegnare il cibo direttamente in ufficio. Il restante 5% delle persone approfitta invece della mensa aziendale.   Un cambio di abitudini alimentari spinto dalle nuove limitazioni che stravolgono la pausa pranzo dopo la chiusura di bar e ristoranti nelle province di Como e Lecco e in Lombardia; ma pesano anche i timori del contagio, la necessità di evitare assembramenti ma anche per risparmiare in un momento di incertezza economica. Una tendenza che fotografa il momento di difficoltà vissuto dalla ristorazione con le limitazioni che hanno provocato un crack da 41 miliardi per l’intero 2020 stimato da Coldiretti su dati Ismea, a causa del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza coronavirus. A pesare infatti – sostiene la Coldiretti interprovinciale – non sono sole le chiusure obbligatorie e le limitazioni di orario ma anche il forte ridimensionamento della clientela durante la giornata per l’estensione dello smart working e il crollo del turismo.

.Ma a soffrire è l’intero comparto nazionale: la spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell’emergenza coronavirus – sottolinea Coldiretti Como Lecco – era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani per un totale di 85 miliardi di euro. Nell’attività di ristorazione sono coinvolte circa 330mila tra bar, mense e ristoranti lungo la Penisola ma anche 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,8 milioni di posti di lavoro.

 LA PAUSA PRANZO NELLE PROVINCE DI COMO E LECCO AL TEMPO DEL COVID

 Come gestisci la pausa pranzo al lavoro?        %

Porto il cibo da casa                                              61%

Vado a casa a mangiare                                        27%

Compro il cibo da asporto                                      4%

Vado in mensa                                                      5%

Mi faccio consegnare il cibo in ufficio                        3%

Fonte: Elaborazione Coldiretti Sondrio

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