Università Bicocca, tamponi rapidi per studenti e professori

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Milano, Emergenza Coronavirus - Zona Rossa, Tamponi ai docenti dell Universita Bicocca.

Alleggerire la pressione sul sistema sanitario locale e contribuire al contenimento del contagio da Covid-19, cresciuto sensibilmente nelle ultime settimane. Con questi obiettivi, a partire da oggi, l’Università di Milano-Bicocca offre alla sua comunità la possibilità di sottoporsi al tampone rapido, in caso di necessità.  Personale, docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi che negli ultimi mesi hanno svolto attività in Ateneo possono richiedere il test in caso di contatto stretto con un soggetto positivo o in caso di sintomatologia sospetta.      Il servizio sarà offerto anche agli studenti che svolgono attività formative in Ateneo o dimorano nelle residenze universitarie e che per questi motivi sono entrati in contatto con un caso positivo. I test rapidi nasofaringei, utili a rilevare l’eventuale presenza degli antigeni virali, richiederanno, in caso di positività, la conferma dell’esito con il tampone molecolare.
Gli esami si svolgono all’interno del campus, presso il presidio sanitario di Milano-Bicocca, (edificio U17, piazzetta Difesa per le donne). Sarà il medico competente dell’Ateneo, il professor Michele Riva, a effettuare la valutazione delle richieste per sottoporsi al test e ad attivare l’eventuale procedura di conferma con il test molecolare presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, sulla base dei criteri dell’Istituto Superiore di Sanità.

«Dall’inizio dell’emergenza l’Ateneo ha messo al primo posto la tutela della salute – dichiara Giovanna Iannantuoni, rettrice di Milano-Bicocca -. L’Università non si è mai fermata e lo ha fatto con il massimo rispetto delle regole, delle norme e, soprattutto, delle persone. Già a maggio Bicocca ha reso disponibile, su base volontaria, la possibilità di effettuare test sierologici. A conferma del senso di responsabilità che l’università nutre verso la comunità, oggi diamo il via a questa iniziativa che ci auguriamo possa contribuire ad alleviare la pressione sul sistema sanitario, fortemente provato dalla diffusione del contagio delle ultime settimane».

 

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