Nessun abuso edilizio, assolta l’ex senatrice Lucrezia Ricchiuti

Assoluzione con formula piena (il fatto non sussiste) per l'ex senatrice di Desio accusata di un presunto abuso edilizio (modifiche a un sottotetto). "Una vicenda selvaggiamente strumentalizzata dalla Lega brianzola".

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L’ex senatrice del Pd e poi di Articolo 1 ed ex vicesindaco di Desio Lucrezia Ricchiuti è stata assolta dalla Corte d’Appello di Milano. A comunicarlo è stata lei stessa, attraverso una nota. Al centro della vicenda, scoppiata alla vigilia delle elezioni Comunali del 2016, i presunti abusi nel sottotetto del suo appartamento. “Mio marito e io siamo stati assolti con la formula più ampia (il fatto non sussiste) dalla Corte d’appello di Milano, in esito all’udienza del 9 novembre 2020. Eravamo accusati, insieme ad altri condomini del nostro stesso stabile, per aver eretto tramezzi presuntamente abusivi nel sottotetto del nostro appartamento. Era imputato anche l’architetto Luigi Fregoni, già dirigente dell’area tecnica del Comune di Desio. Tutti assolti perché il fatto non sussiste. L’accusa elevata da parte dei membri dell’opposizione era stata costruita ad arte in occasione delle elezioni amministrative del 2016, per il rinnovo del Comune e la riconferma del sindaco Roberto Corti. E’ stata poi selvaggiamente strumentalizzata dalla Lega Nord brianzola”. L’ex senatrice prosegue: “I tramezzi, nelle dichiarazioni pubbliche e sui giornali, sono diventati “la mansarda abusiva”; il dirigente tecnico Fregoni era divenuto il “cavalier servente della senatrice”; il sindaco e la Giunta venivano accusati di avermi favorito, quando invece erano completamente estranei alla vicenda. Nel 2016, i desiani hanno capito l’imbroglio e Corti è stato rieletto. Ma nel 2018, sono state mobilitate persino Le Iene sotto le elezioni politiche: hanno inseguito il sindaco e me per strada, per attestare che “la paladina della legalità” aveva perso la credibilità, nello spazio comodo di un sottotetto ristrutturato illecitamente. E la Lega brianzola gongolava”. “Fregoni ha sofferto e perso moltissimo sul piano umano e professionale. Questa assoluzione con formula piena – purtroppo – non restituisce le occasioni di lavoro e le frustrazioni di un’intera famiglia. Gli ribadisco la mia vicinanza umana.  Personalmente, sarà difficile riprendermi dal fango di cui la mia storia è stata cosparsa. Ma non mi tirerò mai indietro rispetto al malaffare e alla cattiva politica. Ringrazio la magistratura, nella quale ho sempre avuto fiducia, i miei avvocati, il sindaco Corti e tutte le persone che mi sono state vicine in questi lunghi mesi di attesa del verdetto, consapevoli che la mia militanza e attività amministrativa sono state dedicate solo al servizio delle istituzioni democratiche”.

2 Commenti

  1. Il vero problema è mobilitare la magistratura penale per bagatelle, mentre i processi seri non si fanno…e si dà così la stura agli opposti estremismi del giustizialismo da 4 soldi..

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