In Italia c’è un ministro della Salute, e non si chiama Roberto Speranza. C’è un ministro della Salute che politicamente conta più di Speranza, e che potrebbe influenzare – se solo volesse – la politica sanitaria di questo Paese come e più di Speranza. Si chiama Matteo Salvini, e secondo me ha una grande responsabilità. Matteo Salvini rappresenta la leadership del partito di maggioranza in 14 regioni su 20. La maggioranza assoluta. Rappresenta la leadership del partito in praticamente tutto il Nord Italia, e in buona parte del centro, escludendo Toscana e Lazio. Ora le competenze sanitarie sono in capo alle Regioni, e su questo non c’è dubbio. E le Regioni sono amministrate da governatori di centrodestra. Perché ogni Regione si muove per conto suo? In questo momento non serve una incertezza politica, dove Conte deve aver paura di prendere decisioni per non favorire Salvini, che nel frattempo deve difendere Fontana dagli attacchi dell’opposizione che è formata dai partiti della maggioranza che sostiene il governo Conte. E come si fa a imbrigliare in una logica governativa chi è legittimamente tentato dal fare opposizione, come Salvini? Facendo in modo che coordini le sue Regioni, che sia il referente politico, facendo passare da lui ogni tipo di accordo con i territori. Il tema, qui, non è il lockdown di Milano, o non il lockdown di Milano. Quello non lo decideranno i politici, ma lo decreteranno i dati numerici. Se si arriverà a quota 1000 posti in terapia intensiva nessuno potrà più aspettare, e né Sala né Fontana potranno aspettare. Il tema qui è che è una fase nella quale nessuno si deve tirar fuori, nessuno deve poter dire: “Io non c’ero perché non mi coinvolgevano”. Lo stesso vale per Beppe Sala: dovrebbe stare in tutte le riunioni in Regione, in ogni tavolo a Roma. Altrimenti sarà un gioco delle parti, un giochino sporco, la solita politica divisiva e arraffona. Il concetto è semplice: piantatela di litigare, e ognuno dia una mano come può. Anche Salvini come rappresentante delle Regioni di centrodestra, ovvero la maggior parte del Paese.