Sciopero Cub: “A pagare l’emergenza non siano i precari e i più deboli”

Manifestazione a Milano del sindacato di base per chiedere una maggiore tutela dei diritti delle fasce più esposte alla crisi scatenata dalla pandemia.

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Nella giornata dello sciopero generale della CUB a livello nazionale, a Milano c’è stata anche una manifestazione di piazza. Il presidio in piazza Cairoli si è trasformato infatti in un corteo fino in Piazza Duomo. A manifestare diverse realtà: da quelle dell’immigrazione ai lavoratori della sanità, dal turismo allo spettacolo. Le parole d’ordine sono state rivendicare i diritti contro la precarietà: la tutela di un lavoro stabile e tutelato, il diritto all’istruzione, il diritto alla salute e a redditi dignitosi per lavoratori e pensionati”.  Abbiamo voluto dare un segnale importante ai cittadini – ha dichiarato Walter Montagnoli, Segretario nazionale CUB – bisogna tornare in piazza per difendere i nostri diritti. Non possiamo accettare di chiuderci in casa e servire solo per andare a lavorare in fabbrica e rischiare di morire. Sono oltre 450 operai che sono morti a causa del Covid, le malattie ci sono e la sicurezza non è sempre garantita. Le condizioni di lavoro restano precarie ma si chiede ai lavoratori di continuare a lavorare per mantenere il sistema Paese”.  In Italia la precarietà aumenta in maniera costante – ha continuato Montagnoli – sono milioni le persone rimaste senza lavoro: pensiamo a tutto il settore del Turismo, al Commercio a quello della piccola distribuzione. La precarietà aumenta a vista d’occhio e si sta sfruttando l’emergenza Covid per aumentarla ancora di più. Con questa crisi possiamo uscirne in due modi: o con peggioramento generalizzato delle condizioni di lavoro e di vita di milioni di persone oppure con un cambiamento epocale che avviene con la redistribuzione del reddito, della ricchezza e dei diritti”.

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