Dpcm, l’ira dei sindaci: “Scaricano tutto su di noi”

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "E' inapplicabile la norma che prevede che i sindaci dispongano dopo le 21 la chiusura di vie e piazze dove si possono creare assembramenti".

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Ai sindaci non piace la norma contenuta nel nuovo Dpcm anti contagi che assegna a  loro la decisione o meno di applicare il coprifuoco in vie o piazze dove si crea assembramento. “Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra?”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
“E’ una previsione non concordata con i rappresentanti dei sindaci, mai discussa negli incontri che si sono tenuti con il Governo fino a stamattina, e che i sindaci giudicano non realizzabile con le sole forze di polizia locale a loro disposizione” dice il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.  “Condivido pertanto, insieme agli altri sindaci, la richiesta al Governo che la disposizione sia stralciata dal DPCM. Nell’attuale formulazione è infatti inapplicabile”-

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