Bassetti-Zangrillo vs Crisanti-Galli. Tanta (troppa) tv. E il reparto?

Virologi, medici, esperti vari ormai sono diventati delle celebrità. Che siano ultra-allarmisti o anti-allarmisti sono sempre in TV // di Fabio Massa

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Quando dura un quarto d’ora di celebrità? Per i virologi, medici, esperti vari ed eventuali, mesi. E ogni ondata che arriva ci porta delle ondate di comparsate televisive discordanti. Ricordo che scrissi un pezzo, credo a maggio, nel quale raccontavo come – usando solo dichiarazioni pubbliche – si potesse evidenziare che nel comitato di esperti di Regione Lombardia (del quale fanno parte nomi illustri e noti come Zangrillo e Galli) su 29 persone c’erano almeno una decina di posizioni diverse. E se questo avviene in Lombardia, figurarsi a livello nazionale. Davvero non vorrei essere nei panni degli avvocati Conte, Fontana e Gallera (ironia del destino, tutti e tre lo stesso mestiere), e lo dico senza pregiudizio politico perché oggi il focus è sugli esperti. Esperti che diventano eroi o perché sono anti-allarmisti o perché sono ultra-allarmisti. E anche l’ipotesi lockdown, che dovrebbe essere una cosa asettica, entra nel derby: se tifi lockdown sei di sinistra, se ripudi il lockdown sei di destra. Anche loro, i virologi, in base alla “durezza” e alla “propensione al lockdown” diventano o di destra o di sinistra. Per esempio Matteo Bassetti è diventato l’idolo delle destre e il diavolo delle sinistre. Giustamente oggi Selvaggia Lucarelli si chiede dove trovi il tempo Bassetti di andare in tutte le trasmissioni. Si dimentica, Selvaggia, di altri nomi. Tipo quello di Massimo Galli, primario del Sacco di Milano, ovvero l’epicentro dell’epicentro (Milano) dell’infezione. Ecco, Galli è draconiano, e quindi è di sinistra. Proprio come Bassetti non si sa come trovi il tempo: in due giorni si è fatto praticamente tutte le trasmissioni e i giornali cartacei e non. Il reparto, professore? Boh, magari davvero è multitasking in modo a noi incomprensibile. Galli è anche uno dei consiglieri del sindaco di Milano, uno dei più ascoltati pare. Quindi, Bassetti è di destra, come Zangrillo. Galli è di sinistra, come Crisanti. Ecco, su Andrea Crisanti mi piacerebbe aprire una parentesi. Che Crisanti sia stato l’artefice del modello Veneto, poco da dire. Poi ha litigato con Zaia, ed è finito alla corte di Conte. E tutto è cambiato: adorato e non sopportato, ha ingaggiato una lotta durissima insieme a Galli contro Zangrillo e Bassetti. Anche lui è un tipino impegnato, ma trova tempo per fare tutte le interviste. E pure qualcosa d’altro: il consulente per la procura di Bergamo per indagare sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro. La cosa pare incredibile, ma è vera. Il virologo che è stato chiamato dal Governo a presentare un “piano Tamponi” al contempo è chiamato dalla procura per una consulenza nell’ambito dell’inchiesta volta a capire se a chiudere Alzano e Nembro ci doveva pensare il Governo o la Lombardia. Burioni l’hanno crocifisso per presunti conflitti d’interesse molto meno cogenti. Ma tant’è. Ah, a proposito di Burioni. Il buon prof. Roberto pare aver perso un po’ di smalto. Confida sul vaccino di Pfizer, che pare che arriverà a novembre. Una cosa è certa, il suo MedicalFacts oggi apre sulle “vertigini indotte da movimenti della testa”: non ci verranno di certo per cercare i virologi. Basta tenere la testa ben fissa con lo sguardo piantato nella televisione. Li troveremo tutti là.

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