Cresce il biologico nelle campagne della Lombardia con oltre 56 mila ettari coltivati, in aumento del 5,1% in un anno. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della presentazione del Rapporto 2020 sul biologico italiano al Centro congressi di Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti nazionale a Roma.
Nel 2019 – precisa la Coldiretti regionale su dati SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) – la superficie agricola dedicata al biologico in Lombardia è pari a 56.557 ettari, il dato più alto del Nord Italia dopo quello dell’Emilia Romagna (166.525 ettari), davanti a Piemonte (50.786 ettari), Veneto (48.338 ettari), Friuli Venezia Giulia (12.800 ettari), Provincia autonoma di Bolzano (11.846 ettari), Provincia Autonoma di Trento (6.906 ettari), Liguria (4.335 ettari) e Valle d’Aosta (3.296 ettari).
Tra le principali produzioni biologiche lombarde – continua la Coldiretti – ci sono i cereali (25.077 ettari), le colture foraggere (12.623 ettari) e la vite (4.055 ettari), mentre il numero degli operatori sale a 3.238 con un incremento del 3% in un anno. L’Italia – spiega la Coldiretti – nel 2019 è il primo Paese europeo per aziende agricole impegnate nel biologico con 80.643 operatori coinvolti (+2% in un anno) e le superfici coltivate che sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2% in un anno). I consumi domestici di alimenti bio – continua la Coldiretti – hanno raggiunto la cifra record di 3,3 miliardi di euro per effetto di una crescita del 4,4% a giugno 2020 rispetto all’anno precedente, sotto la spinta della svolta green degli italiani favorita dall’emergenza Covid.La situazione emergenziale – conclude la Coldiretti – ha consolidato una tendenza nazionale alla crescita del settore che va avanti da oltre un decennio. Si conferma la spinta che la grande distribuzione organizzata (GDO) sta imprimendo al mercato biologico mostrando, durante il lockdown, un incremento delle vendite nei supermercati dell’11%. Gli italiani tendono a premiare il biologico nel fresco con aumenti del 7,2% per gli ortaggi e in alcune categorie specifiche come le uova che crescono del 9,7% nelle vendite secondo l’Ismea.