“Priorità alla scuola”, tornano i Fridays For Future

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Sono tornati in piazza i ragazzi di Fridays For Future, che a Milano manifestano insieme alla Rete Studentesca. “Priorità alla scuola. Sciopero per il futuro” è lo slogan scelto per l’evento di questa mattina. Il corteo è partito da largo Cairoli e si è concluso in piazza Duomo. “Una scuola che sia ecologista, transfemminista e che non odia”.  “Perché senza scuola non c’è futuro” Alcuni degli slogan usati dai manifestanti. “Questo è il momento migliore per ripensare la scuola anche in senso di educazione alla lotta ambientale e per la giustizia climatica. Crediamo infatti che questa passi direttamente dall’ottenimento di un’educazione pubblica, gratuita e garantita a tutte e tutti: un’educazione effettuata anche tramite una didattica molto diversa da quella frontale e antropocentrica attuale, e che insegni invece a ragionare su quelle che sono le cause umane della crisi climatica. Educare le persone alla sensibilità sul tema ambientale è il passo primario e fondamentale per cambiare veramente la società dal basso e combattere il cambiamento climatico in maniera efficace” dicono i ragazzi, che chiedono più spazio per l’educazione ambientale a scuola: “Attualmente la ministra dell’Istruzione Azzolina non ha accennato ad aperture serie su progetti di educazione ambientale nelle scuole, ma anzi sempre più le grandi aziende inquinanti riescono ad inserirsi all’interno dei processi educativi pubblici: da poco ad esempio, l’Associazione Nazionale Presidi ha accettato di far gestire dei progetti di educazione ambientale ad ENI, l’Ente Nazionale Idrocarburi, responsabile di disastri ambientali in tutto il mondo e non certo interessata alla lotta per la giustizia climatica. Inoltre il governo non mostra reali intenzioni di finanziare e tutelare i diritti legati all’Istruzione, mentre è ben deciso a mantenere la linea economica di tutti i governi precedenti, con miliardi di soldi spesi per guerre, produzione di armi e protezione degli interessi delle grandi aziende inquinanti, e pochi spiccioli invece destinati a Scuola, Sanità pubblica e lotta al cambiamento climatico e alle riconversioni ecologiche”.

 

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