Sostegno alle imprese e all’occupazione, sanità e ricerca e istruzione: sono i tre macro ambiti nei quali, secondo i milanesi, dovrebbero concentrarsi “gli sforzi” dell’Unione Europea, mentre la libera circolazione, il mercato comune e la difesa dei consumatori sono i ‘capitoli’ che hanno finora avuto un maggior impatto sulla loro vita privata e professionale. Emerge dal sondaggio “#PerMilanoVedo: che Europa vuoi?”, lanciato i giorni scorsi sul web dall’Ufficio Parlamento europeo a Milano col sostegno del Comune di Milano, della Regione Lombardia, dello Europe Direct Lombardia e della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, in vista del discorso sullo stato dell’Unione (SOTEU) che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen terrà a Strasburgo il 16 settembre. La presentazione dei risultati del questionario si è svolta con una conferenza stampa online alla quale hanno partecipato anche gli europarlamentari milanesi Pierfrancesco Majorino (Pd), Silvia Sardone (Lega) ed Eleonora Evi (M5S). “Il sondaggio ci ricorda che bisogna togliere l’Unione europea e i cittadini dal ‘sequestro’ della burocrazia. L’Europa ha senso solo se sta nella comunità – ha commentato Majorino – e nonostante i dati incoraggianti del sondaggio, molti progetti non sono conosciuti dai cittadini. Per esempio, Giambellino e Lorenteggio sono aree in riqualificazione grazie ai fondi europei. Eppure tra i cittadini ci si chiede cosa faccia l’Europa soprattutto nelle zone in cui paradossalmente l’Europa investe di più per il cambiamento. Bisogna mettere da parte del tutto la stagione dell’austerità. L’arrivo delle risorse costituisce una grande opportunità purché si sia in grado di utilizzarle”. Per Silvia Sardone “le aspettative dei cittadini sono sempre alte rispetto all’UE” e “il sondaggio lo conferma. Ma la gestione Covid dimostra che l’UE non ha saputo essere all’altezza comportandosi più come insieme di Stati che come una vera Unione”. Eleonora Evi ha invece commentato: “Interrogare i cittadini con delle domande è un’ottima iniziativa per parlare sempre più di Europa in un momento storico difficile”. Quanto ai risultati del sondaggio, ha aggiunto “mi sorprende che non abbia ricevuto il massimo dell’interesse il tema dell’ambiente su cui invece l’UE sta lavorando molto”. La consultazione, rimasta online per una sola settimana, ha visto la partecipazione di 1.253 cittadini tra milanesi doc, acquisiti e ‘frequentatori’ della città. I progetti su cui l’Europa ha investito per le città e di cui i milanesi sono maggiormente a conoscenza sono Clever Cities, Pon Metro e Eu-Gugle. Alla presentazione dei risultati hanno partecipato anche il sottosegretario ai Rapporti con le Delegazioni internazionali della Regione Lombardia, Alan Rizzi e, con un video messaggio, l’assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data del Comune di Milano, Lorenzo Lipparini. “Ci aspettiamo molto dalla Comunità europea che deve assolutamente giocare un ruolo fondamentale da qui in avanti anche a fronte dell’emergenza sanitaria, soprattutto per quanto riguarda gli aiuti all’economia e al welfare: è l’ occasione per giocare un ruolo più attivo rispetto al passato”, ha detto Rizzi. Secondo Lipparini infine il “questionario conferma il dna di Milano”. “La nostra città – ha detto l’assessore – ha l’ apertura e l’internazionalità come elementi caratterizzanti e di forza”. (MiaNews)