Buonasera o buongiorno a tutti, a seconda che mi stiate ascoltando nella diretta di Pane al Pane o nella replica mattutina.
Per il quinto anno, siamo ancora insieme. E di questo vi ringrazio, e ringrazio ovviamente Radio Lombardia che ha scelto di dare spazio alle mie considerazioni un po’ irriverenti sull’attualità anche nella stagione 2020-2021.
Questa rubrica, ormai lo sapete, si chiama Pinocchio. Però è un Pinocchio un po’ strano, perché è determinato a sforzarsi di dire la verità.
Vi ricordate quando a marzo Giulio Gallera e Attilio Fontana erano due eroi nazionali? Quando Regione Lombardia era vista come modello nella lotta al virus? Proprio in quel momento scrissi, e vi raccontai, come prestissimo sarebbe venuto il tempo in cui saremmo stati invasi dalle inchieste, dagli scandali, dalle recriminazioni. E’ successo. A vedere le singole inchieste, e come si stanno svolgendo, con quale impianto accusatorio e le tempistiche con le quali sono state diffuse alla stampa da parte degli organi inquirenti, c’è da dire che sono perfette per avere vasta eco mediatica. Quel che ne segue, al di là della verità che verrà individuata non dal Fatto Quotidiano e non da qualche post, che sia giornale o Facebook, è stato un conflitto che non si è mai sopito. Da una parte Salvini ad attaccare il governo, dall’altra la maggioranza di governo ad attaccare Salvini per il tramite di Fontana. In mezzo, nessuno ha voluto bene alla Lombardia e ai lombardi. E invece dobbiamo voler bene ai cittadini. E dovrebbero volerne Salvini e Conte. Per questo, in vista della fase due che sarà durissima, e piena di altre prove, e altri errori e ancora altre inchieste che arriveranno per accertare se quegli errori sono stati voluti oppure no, occorre varare una fase di pacificazione. Tra il Nord e il Sud. Tra la Lombardia e Roma. Tra la destra e la sinistra. Per una volta, considerato che nella nostra Storia l’abbiamo tenuto come metodo quando non ce ne era affatto bisogno, bisogna rimandare i problemi, evitare i terreni di scontro ideologici. C’è da fare nel concreto, perché nelle chat delle mamme, uno degli specchi più profondi di quello che l’Italia crede, con tutte le sue assurdità, non si parla del sì o del no al referendum, ma dei banchi con le ruote, delle mascherine, degli orari sfalsati, di dove mangiano i bambini. All’inizio della scuola sarà una bagarre, purtroppo. E allora prevediamo già che Salvini attaccherà Conte, che risponderà attaccando la Lombardia, che risponderà attaccando Sala che a sua volta attaccherà Salvini. Da questo circolo vizioso bisogna uscire. Non è possibile che gli anziani dicano che il virus l’hanno portato i giovani che a loro volta si vedono rubata la vita per evitare che gli anziani si ammalino del virus. Le polemiche vanno lasciate a chi pensa di fare un clic in più, o prendere un voto in più, o conquistare una regione in più, con o senza elezioni.