Fusione A2A-Aeb, Fumagalli (M5S): “La Borsa non conta più della democrazia”

Dura reazione del consigliere regionale lombardo dei Cinquestelle che aveva presentato uno dei due ricorsi al Tar contro la fusione delle due società ora rimessi in discussione dal Consiglio di Stato.

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Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che riapre la partita della fusione tra A2A e la brianzola Aeb, impugnata davanti al Tar dal consigliere regionale M5S Marco Fumagalli e dal capogruppo della lista NoiXSeregno in Consiglio comunale a Seregno, Tiziano Mariani, arriva il duro commento dell’esponente pentastellato al Pirellone. ”L’ordinanza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la precedente del TAR Lombardia che aveva sospeso gli effetti dell’accordo tra A2A e AeB – scrive Fumagalli – evidenzia i grandi limiti della nostra giustizia. Il Consiglio di Stato si è limitato a dire che consiglieri regionali e comunali oltre a imprese del settore non hanno la legittimazione per contestare l’accordo. Mentre il TAR oltre a riconoscere la legittimazione al consigliere comunale e alle aziende si era anche espresso in merito alla necessità di fare una gara pubblica, il Consiglio di Stato non ha nemmeno preso in considerazione il merito. Come dire che ci sono delle leggi che nessuno può far valere ma che solo le società quotate in Borsa hanno questo privilegio. I rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti non contano nulla nella difesa del valore delle società pubbliche. A dettare l’azione sono le società quotate in Borsa a cui i Sindaci si genuflettono. Io mi opporrò sempre e con qualunque mezzo ai poteri forti. Mi duole profondamente che la Borsa conti di più della democrazia”.

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