“Era stato definito ‘un grandissimo attore senza i vezzi del mattatore’. Gianrico Tedeschi ci lascia una lezione unica di vita e di teatro, spesa solo nella passione per il palcoscenico nelle sue forme più diverse e nell’amore per il suo pubblico. Anche la scoperta della sua vocazione ha un significato molto profondo e particolare, essendosi rivelata nel campo di prigionia di Sambostel dove fu internato per il suo rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò. Fu lì che iniziò a recitare e furono i suoi compagni di prigionia (tra cui Giovanni Guareschi ed Enzo Paci) a convincerlo che quella era la sua strada. Da lì, una carriera lunga 70 anni che ha reso onore al teatro, al cinema e anche alla televisione italiana. Gianrico Tedeschi ha lavorato con i più grandi registi italiani, da Visconti a Strehler e a Ronconi, ma il suo vero orgoglio è sempre stato di aver reso felice il suo pubblico, la sua gente. Un grande milanese”. Così in un posto su Facebook il sindaco Giuseppe Sala ricorda l’attore Gianrico Tedeschi, deceduto questa notte all’età di cento anni nella sua abitazione nel novarese.