BAFFI, ITALIA VIVA “Un discorso lungo e dettagliato quello tenuto oggi in apertura dei lavori d’aula dal Presidente Fontana, che ha ripercorso le fasi della gestione dell’emergenza sanitaria in Lombardia e la drammatica rincorsa per reperire tutta la strumentazione e il personale utile a salvare vite umane. Un approfondimento molto puntuale, con precisazioni, anche sulle vicende che lo coinvolgono direttamente, che avrebbe potuto e dovuto chiarire al Consiglio Regionale da subito”: lo dichiara in una nota il Consigliere di Italia Viva, Patrizia Baffi “Da parte mia, ho deciso di non sottoscrivere la mozione di sfiducia al Presidente, proposta dal Movimento 5 Stelle, perché ritengo che sia il frutto di una elencazione di fatti ancora sommari e la cui analisi non può essere completa ed esaustiva: una analisi seria e le conseguenti valutazioni politiche su un’emergenza che è tutt’ora in corso, potremo farla solo quando avremo tutti gli elementi utili.” “Oggi la priorità è dare risposte ai cittadini, cambiare vertici in questo momento in cui si scongiura una possibile seconda ondata di COVID-19 in autunno, eventualità che non possiamo per ora escludere, vorrebbe dire mettere Regione Lombardia e le nostre comunità in una situazione di grande difficoltà e insicurezza” prosegue l’esponente di Italia Viva. “Non condivido un modus operandi fatto di processi sommari” sottolinea Patrizia Baffi “” La valutazione politica su questo difficile momento della nostra storia, sarà possibile farla solo sulla scorta dei numeri, quando avremo un quadro chiaro complessivo. Intanto dobbiamo continuare a lavorare in modo responsabile per individuare le criticità del sistema sanitario, porvi rimedio, e mettere i cittadini in condizioni di sicurezza”, conclude Patrizia Baffi.
ROGGIANI, PARTITO DEMOCRATICO “Quasi 17mila morti in Lombardia per Covid-19. Eppure, ad ascoltare Fontana oggi in Consiglio regionale, sembra che non sia accaduto nulla. Nessun pentimento, nessun dubbio. A detta del governatore questa regione ha affrontato ‘un lavoro che non era neppure di sua competenza’. Proprio così, oggi Fontana ha detto che non era competenza di Regione Lombardia, per esempio, fornire DPI alle RSA e ai medici di base. D’altronde non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da chi, nel pieno dell’emergenza, ha dichiarato di dormire sonni tranquilli. Quelli che i lombardi non hanno potuto dormire. Quello a cui abbiamo assistito oggi in Consiglio regionale è uno schiaffo ai morti e alle sofferenze della nostra regione. E alla verità. Una verità che continua ad essere occultata. Sulla vicenda dei camici indaga la procura e farà luce la magistratura, ma ciò che emerge oggi rispetto ad una faccenda intricata e opaca è che il presidente Fontana ha mentito, e questo è un fatto che non può essere ignorato. Da quanto è stato detto oggi in aula sembrerebbe che Dama spa abbia venduto i camici a Regione Lombardia a insaputa di Fontana, il quale poi – a insaputa di suo cognato e proprietario dell’azienda – ha tentato di rimborsarlo con un bonifico. Il tutto a insaputa della Regione che non registra la trasformazione da vendita a donazione. Ma perché il governatore a giugno dichiarava non di non essere a conoscenza dei fatti, quando il bonifico emesso è datato 19 maggio? Ancora una volta voglio ripetere che questa giunta ha fallito politicamente con una gestione non adeguata. Una giunta incapace di chiedere scusa e di ammettere i suoi errori. Le opacità si sommano ad una incompetenza manifesta, che abbiamo denunciato tante volte in questi mesi. Fontana abbia il buon gusto di dimettersi, e non per le indagini ma perché ad oggi è venuto a mancare il rapporto di fiducia con i cittadini. I lombardi meritano di meglio e meritano di guardare all’autunno con maggiore serenità, e non una regione che brancola ancora nel buio”. Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano, Silvia Roggiani, commenta l’intervento del Presidente Attilio Fontana in Consiglio regionale.
GRIMOLDI, LEGA “Applaudo all’intervento tenuto questa mattina in Consiglio Regionale dal governatore Attilio Fontana, che andando a riferire in Aula ha dimostrato rispetto per le opposizioni, come purtroppo non avviene a livello nazionale. Ho apprezzato l’energia e la determinazione di Fontana nel ribadire quanto di buono fatto in due anni e mezzo di sua presidenza dall’amministrazione regionale lombarda, la sua voglia di andare avanti nonostante gli attacchi che sta subendo e il richiamo alla necessità e all’urgenza di attuare l’autonomia differenziata per una Regione come la Lombardia che rappresenta un’eccellenza, in ogni settore, eccellenza certificata nelle ultime settimane sia dal parere elogiativo della Corte dei Conti sui bilanci lombardi sia dall’agenzia di rating Moody’s che ha confermato all’Italia un rating superiore a quello dello Stato Italiano”: Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Segretario della Lega Lombarda Salvini Premier. “Per cui – continua Grimoldi – mi associo alla chiosa del governatore Fontana nell’affermare: ‘ribadisco qui la necessità dell’autonomia. Abbiamo i conti a posto, lasciateci usare i soldi’. Sono totalmente d’accordo”.
COMAZZI, FORZA ITALIA “Oggi vogliamo ribadire pieno sostegno, umano e politico, ad Attilio Fontana, sulla cui integrità morale non abbiamo alcun dubbio. Negli ultimi mesi siamo stati travolti da uno tsunami senza precedenti e Regione Lombardia ha lavorato senza risparmiarsi per arginare il contagio”: lo afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di FI in Consiglio regionale, dopo che questa mattina il governatore Attilio Fontana ha riferito in Aula al Pirellone sull’emergenza Covid e sulla vicenda della fornitura di camici alla Regione da parte di Dama spa. “Ascoltando le parole degli esponenti del Pd e del M5S si resta di stucco per il loro giustizialismo a fasi alterne: da una parte si accusa l’operato della giunta lombarda, si chiede la testa di rappresentanti delle istituzioni, mentre sulle indagini che riguardano Virginia Raggi, Chiara Appendino, Nicola Zingaretti e il sindaco Sala si osserva un religioso silenzio. Forza Italia – afferma l’azzurro – ha sempre fatto del garantismo un valore imprescindibile: non si può essere giacobini a corrente alternata. Le opposizioni si rassegnino: non governeranno mai la Lombardia”.
DEL GOBBO, NOI CON L’ITALIA “Andiamo avanti a lavorare con il presidente Fontana, per vincere le due sfide che abbiamo davanti: rilanciare la Lombardia come motore economico del Paese e dare attuazione concreta all’autonomia regionale”. Così dichiara in aula Luca Del Gobbo, capogruppo di Noi con l’Italia in Consiglio regionale, durante il dibattito sull’indagine aperta dalla magistratura nei confronti di Attilio Fontana per le forniture di camici sanitari da parte della società Dama Spa. “C’è stato un attacco durissimo e inspiegabile nei confronti di questa regione – ha continuato Del Gobbo – proprio nel momento più delicato e critico della gestione della pandemia. Calcoli elettorali hanno spinto alcune forze politiche ad accanirsi contro un’amministrazione che ha fatto fronte ad uno tsunami sanitario, mettendo in campo le proprie strutture di eccellenza. Mentre Fontana e la sua giunta lavoravano per dare risposte ai cittadini, qualcuno tentava di gettare discredito”. Sul presidente della Regione, Del Gobbo è chiaro: “Ho avuto l’onore di conoscerlo come sindaco di Varese e come presidente di Anci Lombardia e ora come governatore. Un uomo che ha sempre mostrato un alto senso delle istituzioni, integerrimo, preparato, con un instancabile spirito di servizio. Il gruppo di Noi con l’Italia è sempre stato e rimane al suo fianco per vincere le sfide del rilancio economico dei nostri territori e per arrivare, finalmente, ad una piena autonomia regionale, che darebbe ancora più forza nella capacità di risposta ai cittadini”.
USUELLI, + EUROPA Secondo il consigliere regionale di + Europa, Michele Usuelli, l’intervento di questa mattina del governatore Fontana “è esecrabile, non dà risposte né chiarimenti, e anzi pecca di una sostanziale mancanza di umiltà da parte della giunta nell’ammettere i propri errori”. In una nota il consigliere spiega che per questo “appoggeremo un’eventuale mozione di sfiducia”, chiarendo però che “far cadere una giunta è obiettivo politico di una certa opposizione. Noi non siamo affascinati dal tintinnio delle manette, ma siamo per una valutazione politica della mala gestione della sanità in Lombardia”, conclude Usuelli.