La Polizia di Stato ha sottoposto a sequestro antimafia a carico del narcotrafficante milanese Massimiliano Cauchi quasi 16 milioni di Euro in contanti e un fabbricato commerciale sito in provincia di Bari.
Il patrimonio di Cauchi è stato sequestrato dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano, con la collaborazione di personale della Questura di Bari.
Il sequestro fa seguito all’operazione “Flashback” della Squadra Mobile di Milano del 6 giugno scorso nel corso della quale il “tesoro” del narcotrafficante venne ritrovato nascosto in un muro della sua abitazione.
A seguito del sequestro, sono state avviate le indagini patrimoniali da parte degli specialisti della Divisione Anticrimine della Questura che hanno riscontrato un’incolmabile sproporzione tra i redditi dichiarati da Cauchi e il suo tenore di vita, accertando che quei soldi costituiscono gli enormi profitti illeciti accumulati dal narcotrafficante. Le indagini patrimoniali hanno permesso inoltre di ricondurre nella sfera di disponibilità dell’uomo non solo il denaro contante trovato presso la casa del padre ma anche un capannone industriale sito in provincia di Bari, il cui valore catastale – di circa 300.000 Euro – è di per sé da solo superiore all’insieme dei redditi dichiarati nel corso della vita dal trafficante; tali redditi, in realtà, non gli sarebbero neppure bastati a sostenere le spese di vita quotidiana.
A seguito del sequestro, Cauchi dovrà dimostrare la provenienza lecita dei beni e, se non dovesse riuscirvi, il provvedimento diventerà confisca: in tal modo lo Stato acquisirà la titolarità dei beni sequestrati, “ripulendo” il mercato dai capitali sospetti, reimpiegandoli in finalità sociali nell’interesse della collettività.