Caso camici, indagato Fontana

Il caso della vendita a Regione Lombardia dei camici prodotti dalla ditta del cognato e della moglie ora riguarda direttamente il presidente lombardo.

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Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana risulta indagato dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altri dispositivi di protezione da parte della società Dama spa, gestita dal cognato Andrea Dini, e di cui la moglie di Fontana, Roberta Dini, detiene una quota del 10%. La nuova iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di frode in pubbliche forniture, è arrivata venerdì, giornata in cui è stato interrogato Filippo Bongiovanni, il dg dimissionario di Aria spa, la centrale acquisti regionale, indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, assieme allo stesso Andrea Dini. Secondo le  indagini quell’affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale al 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l’ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report iniziò ad indagare sulla vicenda. E Dama, comunque, avrebbe voluto guadagnare provando a vendere 25mila camici (dei 75mila totali di cui 50mila donati) anche a fine maggio con un prezzo di 9 euro a camice, invece che 6 euro che era il prezzo proposto ad Aria.

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