Milano, protesta social dei genitori per nidi e materne

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E’ scoppiata la polemica sui social da parte dei genitori in attesa di sapere se i propri figli potranno frequentare i nidi e le scuole dell’infanzia. Dieci giorni fa, il Comune aveva comunicato che per seguire le indicazioni per garantire il distanziamento sociale a causa del Covid, la capienza tra nidi e infanzia sarebbe diminuita del 10%, una riduzione pari a 3mila posti (sui 30mila che avevano fatto richiesta). Già ieri Palazzo Marino ha inviato le email alle famiglie assegnatarie che potranno accettare o rifiutare. Alcuni posti potrebbero tornare disponibili a partire dal 10 agosto, in seguito alla registrazione delle rinunce o eventuali aggiornamenti normativi. Ma nell’attesa i genitori hanno protestato sulla pagina Facebook del Comune di Milano. “Tagliati fuori 3mila bambini all’alba del 20 luglio. Grande presa in giro”, scrive una madre. “I miei figli sono tra quei tremila bambini che non saranno accolti nei servizi pubblici? Lo scoprirò oggi? O peggio, il 10 agosto?”, si domanda un’altra madre. Intervengono sui social anche alcuni consiglieri comunali. Anita Pirovano, capogruppo di Milano Progressista, in un post sulla sua pagina Facebook scrive: “Non nascondo una forte preoccupazione e un po’ di imbarazzo per questa situazione che è allarmante e che coinvolge a pieno titolo anche il livello istituzionale cittadino.”. Mentre Matteo Forte, consigliere di Milano Popolare, attacca la giunta: “La giunta Sala, tra un video social del sindaco e uno spot con rapper di successo, si è dimenticata dei servizi per l’infanzia di sua stretta competenza. I genitori milanesi infatti ancora non sanno se i loro figli saranno ammessi a settembre nelle strutture comunali per le quali hanno fatto domanda, in quanto Palazzo Marino non è in grado di dire che tipo di capienza possono garantire le sue strutture. Per un errore del server la risposta attesa nella giornata di ieri non è stata recapitata alle famiglie e la ‘ardua sentenza’ è stata rimandata al 10 di agosto. Tutto ciò – prosegue Forte – mentre a marzo il Comune ha di fatto tagliato le convenzioni con nidi privati e materne paritarie, che garantivano lo smaltimento delle liste d’attesa, e promesso agli stessi operatori 2 milioni e mezzo di euro dal Fondo di mutuo soccorso che vanno però a punire quei gestori che – nonostante i tagli di Sala – si sono barcamenati nel tenere in piedi i propri bilanci grazie alle donazioni e alla generosità di privati cittadini”.

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