Azzolina in visita a Milano, proteste e contestazioni

La ministra dell'istruzione: "Lombardia orgoglio del paese. Non servono allarmismi ma proposte, contiamo sulla responsabilità delle famiglie".

0
363

Un gruppo di una quindicina tra studenti e docenti questa mattina ha accolto protestando il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in visita all’Istituto comprensivo Riccardo Massa di Milano, prima del tavolo regionale per la ripresa della scuola a settembre. “Pensiamo che la ministra Azzolina non sia stata in grado di gestire questa emergenza. Una scuola chiusa è un carcere aperto”, ha spiegato una rappresentante del movimento “Priorità alla scuola”, che chiede che “tutte le scuole di ogni ordine e grado riaprano a settembre in presenza”. “Vogliamo che la scuola sia per tutti e che i precari siano assunti. Contestiamo il fatto che non tutte le scuole hanno le strutture per ripartire in sicurezza a settembre”, ha proseguito la portavoce ammettendo che le responsabilità non sono tutte di Azzolina, dal momento che “le classi pollaio c’erano prima della pandemia”.

La Lombardia penso sia una delle Regioni di cui andare più fieri e orgogliosi nel Paese, che ha attraversato momenti difficilissimi. Sono stata qui per l’esame di Stato, a Bergamo, stanno facendo grandissime cose. Questa – riferendosi all’ istituto comprensivo Riccardo Massa – è una delle scuole già pronta per iniziare a settembre, ce ne sono delle altre che sono un po’ più in difficoltà”, ha dichiarato la ministra in visita. “Se ce la fa la Lombardia, e la Lombardia ce la fa, può farcela tutto il Paese”.
Nel suo intervento poi la ministra Azzolina è andata sul tema della scuola dell’infanzia, chiarendo come sia “un segmento della scuola per cui noi abbiamo la massima attenzione, perché i bambini sono quelli che hanno sofferto di più durante il lockdown e non abbiamo parlato di distanziamento nella scuola d’infanzia nelle linee guida perché non può esserci. Per questo daremo più organico di personale. Noi ce la facciamo a riaprire a settembre, non servono solo gli allarmismi ma le proposte, lavorare a testa bassa con molta umiltà e portare risultati a casa. Anche le scuole dell’infanzia riapriranno a settembre e restituiremo quella socialità ai bambini”.

Proprio in tema di distanziamento e misure di sicurezza si è parlato nei giorni scorsi di “monobanchi”, banchi singoli e separati. “Dei monobanchi – ha detto Azzolina – se ne sta occupando il commissario Arcuri: la gara partirà molto, molto presto. I banchi sono singoli e al momento sono quelli che ci garantiranno maggiore distanziamento ma che in futuro permetteranno l’avvicinamento, cioè di avere una innovazione didattica che permette agli studenti di lavorare in gruppo”. Per sapere quanti monobanchi serviranno, “stiamo facendo le rilevazioni, le abbiamo fatte prima con l’ufficio scolastico regionale. E adesso anche con i dirigenti scolastici. Stiamo distinguendo per la scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado”, ha concluso Azzolina. Il dirigente scolastico della scuola Massa, Milena Piscozzo, a proposito della riorganizzazione per settembre ha raccontato: “Abbiamo riorganizzato l’attività strutturando le aule in base alle disposizioni del comitato tecnico scientifico e in più utilizzando tutti gli spazi che abbiamo disposizione. Molto attento è stato il Comune di Milano a venire incontro alle nostre esigenze. Inoltre ho predisposto l’acquisto di kit da campeggio con sedute e tavolini per creare in ogni plesso almeno due aule all’esterno con dei tendoni per coprirle. Così anche a ottobre si possono utilizzare anche gli spazi all’aperto in modo tale da avere bambini, anche i più piccoli che possano usare tutto lo spazio a loro disposizione”, ha concluso.

Per quanto riguarda la misurazione della temperatura, il ministro all’istruzione Lucia Azzolina, in visita questa mattina all’istituto comprensivo Riccardo Massa, ha ribadito che “noi contiamo sulla responsabilità a casa delle famiglie. Se un bambino è già malato a casa e ha la febbre non abbiamo bisogno di mandarlo sull’autobus. Quindi la misurazione va fatta a casa, poi ogni scuola nella sua autonomia può organizzarsi come crede”.
Interrogata dai cronisti, Azzolina ha poi specificato che anche per le famiglie meno abbienti non sarà un problema: “Abbiamo dato soldi alle scuole a sufficienza per fare anche questo laddove fosse necessario. Però credo che un termometro a casa ce l’abbiano quasi tutti se non tutti”, ha concluso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.