Erano giunti sul posto a causa di un piccolo incendio scoppiato nelle campagne mantovane, poi, poco più in là, la raccappriciante scoperta da parte dei Carabinieri: un capannone da cui proveniva un odore nauseabondo celava al suo interno freezer, scatole, cassette, barattoli e provette contenenti centinaia di carcasse, ossa, pelli e reperti di animale e quelli che si presume siano ossa umane dell’800. Così i militari una volta domate le fiamme, innescate da qualcuno che aveva provato a bruciare materiali plastici e anche qualche cranio probabilmente di cetaceo, hanno cercato di risalire ai “proprietari” di quei cimeli horror. Così i carabinieri della Stazione di Borgo Virgilio con la collaborazione del Gruppo Forestali di Mantova e del Nucleo CITES di Bergamo hanno denunciato due persone – un docente del dipartimento di Scienze biologiche di una università italiana e il padre – con l’accusa di uso illegittimo di cadavere, plurimi delitti contro gli animali, domestici e selvatici ed in parte rientranti nella convenzione di Washington, e anche per deposito incontrollato di rifiuti.
Scoppia incendio nel Mantovano, Carabinieri scoprono ‘capannone degli orrori’
Animali e resti umani, denunciati docente universitario e padre.