Coronavirus, in Lombardia il Pil tornerà indietro di 20 anni

0
323

“In Lombardia il livello del Pil tornerà indietro di due decenni”. È quanto traspare dalla ricerca condotta dall’Osservatorio – Centro studi Cna: “Covid19: impatti e scenari economici per la Lombardia”, presentata questa mattina. La ricerca si è articolata all’interno del progetto “Lover”, acronimo con cui la Confederazione ha battezzato l’unione tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Da quanto è emerso dalla ricerca già nell’ultimo decennio, “le tre Regioni hanno beneficiato dello sviluppo di export e turismo” tuttavia “la crescita del Pil si è mantenuta ampiamente al di sotto delle altre regioni leader d’Europa, con il conseguente “sorpasso” di queste rispetto ai territori nazionali”. Durante il lockdown e la fase 2 il 31% delle attività lombarde si erano fermate. “A soffrirne di più è stato il settore dei servizi alla persona” ha commentato durante la presentazione Alberto Cestari del Centro Studi Cna. La stima del fatturato delle imprese compromesso a causa dell’emergenza Covid-19 nel periodo tra il 12 marzo e il 14 giugno in Lombardia è di “circa 49 miliardi di euro” di cui “24 solo nel commercio e turismo” e “16 nel manifatturiero”. Secondo la ricerca il Pil nel 2020 farà segnare una contrazione più ampia rispetto a quella del 2008 e con “tutta probabilità nelle tre regioni la flessione supererà ampiamente i 9 punti percentuali”. Tuttavia “nel 2021 si attende una ripresa sostenuta anche se non sufficiente”. A fronte del valore negativo, nella ricerca, si stima nel 2021 una prima ripresa: +7,2%. Il lockdown e la fase 2 hanno avuto “effetti negativi anche sulle iniziative imprenditoriali – ha spiegato Cestari -. Rispetto allo scorso anno nello stesso periodo il numero di nuove imprese nelle tre regioni si è dimezzato”. A risentirne pesantemente da quanto emerge dalla ricerca sarà anche l’export con “il rischio di un calo rispetto al 2019 di 25 miliardi di euro”. Tra gli altri, a commentare i dati il presidente della commissione permanente Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione della Lombardia Gianmarco Senna: “C’è un grossissimo problema di accesso al credito, la famosa potenza di fuoco che era stata promessa non si sta assolutamente vedendo – ha detto -. In questo momento è tutto fermo se non si reagisce in fretta i danni che ci porteremo dietro saranno pesantissimi. Soffriamo di centralismo, c’è stato un assalto alla dirigenza nei confronti del modello lombardo che fortunatamente è stato respinto. Io credo che la soluzione per portarci fuori da questa situazione ormai cronica sia quella dell’autonomia”. Parole condivise anche dal presidente del Cna della Lombardia Daniele Parolo: “Rispetto al resto dell’Europa noi stiamo perdendo colpi, ci giocavamo la Champions in finale, adesso dopo 10 anni speriamo nella permanenza. L’economia della Lombardia non se lo merita e non se lo può permettere: chiediamo che quel residuo fiscale di 54 miliardi sia lasciato in parte sul territorio per poter aiutare le imprese a crescere e sviluppare la propria attività. Per quanto riguarda invece la sanità, questa esperienza ci ha insegnato che è importantissima in Lombardia come in tutta Italia. Dobbiamo investire su questa e io chiedo che la politica non faccia demagogia – ha poi concluso -. È miopia non andare a prendere i 36 miliardi del Mes”. (Cna)

Articolo precedenteMalpensa, droga nei chicchi di caffè. Arrestato uno “chef” in Toscana
Articolo successivoMilano, incidente con il monopattino in via Braga. Grave una 31enne
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.