Corruzione, frode in pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti: sono le ipotesi di reato a carico di Michele Brait, direttore generale dell’azienda che gestisce tutti gli ospedali nel territorio del pavese (ASST Pavia). Il manager è indagato per l’affidamento dei servizi di trasporto sanitario alla “First Aid One”, cooperativa sociale con sede a Pesaro. Proprio le scorse settimane i finanzieri avevano acquisito i documenti relativi all’appalto, riguardante i trasporti sanitari nelle strutture ospedaliere dell’Oltrepo Pavese e della Lomellina, nella sede della Asst di Voghera (Pavia): una concessione da 2.2 milioni di euro vinta nel 2017 da First Aid, unica partecipante alla gara vista la rinuncia della Croce Rossa e di altre associazioni. Brait tramite il suo avvocato ha chiesto di essere sentito dal pm Roberto Valli, “sperando di poter essere utile alle indagini” e che questa fase “non determini particolari disagi al lavoro che Asst svolge tutti i giorni con impegno”.
Sulla questione è intervenuta con una nota la stessa First Aid One:
“First Aid One è pienamente fiduciosa nella magistratura e si conferma a totale disposizione dell’Autorità Giudiziaria nel percorso di accertamento della verità, in relazione a una vicenda rispetto alla quale, sin d’ora, pare si possa affermare la totale estraneità della cooperativa e dei suoi dipendenti e amministratori. E’ noto come il tema attorno al quale ruota l’indagine sia la gara, (…) assegnata a First Aid dalla ASST di Pavia, che sin dall’inizio dello svolgimento dei servizi si è contraddistinta per un elevato livello di contenzioso tra la stazione appaltante e la Società cooperativa.
Lo sviluppo del procedimento consentirà di fare chiarezza in ordine ai comportamenti perfettamente leciti posti in essere dall’azienda e dai propri dipendenti che con dignità e decoro, forti delle attività svolte in tutta Italia con attestati pubblici di stima e riconoscenza, ricevuti prima e dopo l’emergenza COVID 19, ha continuato a svolgere il servizio pubblico essenziale nei confronti dell’intera collettività.
Non ci si dimentichi che, unica cooperativa sociale accreditata nella Regione Lombardia per gestire l’emergenza COVID-19 e Ebola, è riuscita a garantire tutti i protocolli richiesti dall’AREU e dall’Ospedale Sacco. Anche per questo siamo certi che l’autorità requirente saprà ricostruire, rileggere e comprendere nel dettaglio, anche con il nostro ausilio, i passaggi delle contestazioni alle quali, come detto, fin da ora ci dichiariamo totalmente estranei.”