“I lavori che oggi ho voluto toccare con mano sono un segnale importante, non solo per il quartiere di via Salomone, ma per tutta la città di Milano”. Così l’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, dopo un sopralluogo per verificare i lavori di ristrutturazione delle case Aler di via Salomone. “I palazzi prima famigerati, poi famosi per la visita di Papa Francesco nel marzo 2017 – ha detto Bolognini – sono sottoposti a interventi che i residenti attendevano da tempo e che oggi si stanno concretizzando grazie al lavoro sinergico di Regione, Aler Milano, Municipio, Comitato di quartiere e varie realtà territoriali”. L’intervento di manutenzione straordinaria prevede un impegno complessivo di spesa di 7.544.882 euro, di cui quasi il 90% (6.608.213 euro) finanziati da Regione Lombardia, il rimanente (936.669 euro) a valere sui fondi Aler.
“Per via dell’emergenza Covid – ricorda l’assessore regionale – tra marzo e aprile i lavori hanno subito uno stop di alcune settimane, ma sono ripartiti il 4 maggio. In questo momento l’azienda costruttrice sta effettuando le opere di risanamento delle facciate su una parte degli edifici e di rifacimento degli impianti elettrici delle parti comuni, come ho potuto constatare di persona”.
“Si tratta di un impegno condiviso da tutti – aggiunge l’assessore Bolognini – che ha trovato avvio col lancio del Progetto laboratorio sociale ‘Pro-Salomone’ da parte di Regione in collaborazione con Aler Milano, per favorire azioni di sviluppo e coesione sociale. Un progetto che vede Aler come capofila e comprende diverse associazioni e cooperative attive nel quartiere, collocandosi in continuità con le azioni di sviluppo sociale intraprese dal 2013 da parte dei soggetti che costituiscono il partenariato odierno”.
“Molteplici sono gli obiettivi che ci proponiamo – dice l’assessore regionale con delega alle Politiche sociali, abitative – con questo progetto. Tra i principali ricordo l’individuazione e il sostegno di persone e famiglie fragili, l’inserimento lavorativo, il potenziamento del senso di appartenenza alla comunità di abitanti e la sperimentazione di modelli di contrasto al disagio abitativo”. “Con questa iniziativa – ricorda Bolognini – vorremmo raggiungere e coinvolgere tutti i residenti, che sono circa 500 persone, dei quali un centinaio sono in una situazione di fragilità socio-economica”. A breve – spiega l’assessore – contiamo di organizzare un incontro di quartiere, per esporre il programma degli interventi che effettueremo e raccogliere le eventuali criticità o istanze”.