“Chiediamo semplicemente di essere ascoltati”: così Fabio Carpini del coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo lombardi in presidio davanti al Palazzo dell’Arte, in occasione dell’inaugurazione di Triennale Estate. I lavoratori hanno inscenato la protesta con i cartelli “Anche noi siamo un impegno istituzionale”, organizzata per l’annunciata presenza del ministro Dario Franceschini, ma che non ha potuto partecipare all’evento di oggi. Tra gli striscioni, “Il nostro lavoro è dal vivo. No al Netflix della Cultura”.
“Gli unici che ci hanno preso in considerazione con un’audizione informale sono stati l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, i consiglieri comunali Elena Buscemi e Angelo Turco e la consigliera regionale Paola Bocci. Mentre i locali milanesi chiudono le istituzioni ci ignorano”, spiega Carpini.
I manifestanti chiedono: “Un reddito di continuità, la convocazione ad un tavolo di confronto sulla ripartenza, la messa in discussione dell’investimento economico preannunciato per il progetto infelicemente definito Netflix della Cultura e che vengano rese attuative le consultazioni periodiche da parte del Consiglio Superiore dello Spettacolo”. La protesta dei lavoratori dello spettacolo, pacifica e senza contestazioni, è proseguita nel giardino della Triennale, dove si tiene la presentazione del cartellone estivo con il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Triennale, Stefano Boeri, che ha invitato i lavoratori a salire sul palco al termine della presentazione per esporre le proprie ragioni.
I manifestanti hanno mostrato i cartelli già esposti fuori dalla Triennale con la scritta “anche noi siamo un impegno istituzionale” nel momento in cui è stato trasmesso il messaggio del ministro Dario Franceschini che ha spiegato: “Mi dispiace non poter essere con voi, ma oggi gli ‘Stati Generali’ del Governo mi impongono di essere a Roma per ascoltare i sindacati e le parti sociali. Avrei davvero voluto essere lì con voi perché oggi 15 giugno è una giornata molto importante, possono riaprire i luoghi della cultura, i cinema i teatri, gli eventi al chiuso e all’aperto, dovranno attraversare molte difficoltà, ma è comunque una data di ripartenza simbolica”. (MiaNews)