Sala, non sono favorevole alla rimozione della statua di Montanelli

I Sentinelli di Milano chiedono la rimozione della statua di Montanelli che in Africa durante il colonialismo italiano sposò una giovanissima eritrea.

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“Non sono favorevole alla rimozione della statua di Montanelli: penso che in tutte le nostre vite ci siano errori, e quello di Montanelli lo è stato. Ma Milano riconosce le sue qualità, che sono indiscutibili”. Nel dibattito sulla richiesta di rimuovere la statua di Indro Montanelli dai giardini a lui dedicati  a Porta Venezia interviene anche il sindaco  Beppe Sala. Ne ha parlato in un’intervista al Giorno. “Non mi piacevano tutte le sue posizioni, a volte eccedeva in protagonismo. Ma aveva una penna straordinaria”.Nel dibattito interviene anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio con un lungo post su Facebook:”A distanza di oltre 40 anni” – dall’agguato terroristico a Indro Montanelli – nessuno può “arrogarsi il diritto di rimuovere la sua statua, di cancellare la memoria di quell’agguato. Un agguato contro un uomo e contro la libertà che quell’uomo stesso, con grande dignità, ha sempre rappresentato. Mi auguro che il Comune di Milano quella libertà voglia difenderla. Pensiamo al futuro, costruiamo nel presente. Prendiamo lezione dal passato e guardiamo avanti, con fiducia e determinazione. L’Italia è anche questo e dobbiamo esserne orgogliosi”. Ad accendere il dibattito sono stati i Sentinelli di Milano, con una lettera aperta al sindaco e al consiglio comunale di Milano, in cui chiedono la rimozione della statua di Montanelli:  “A Milano ci sono un parco e una statua dedicati a Indro Montanelli, che fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l’aggressione del regime fascista all’Etiopia. Noi riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti e richiamiamo l’intero consiglio a valutare l’ipotesi di rimozione della statua, per intitolare i Giardini Pubblici a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza.
Dopo la barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis le proteste sorte spontaneamente in ogni città con milioni di persone in piazza e l’abbattimento a Bristol della statua in bronzo dedicata al mercante e commerciante di schiavi africani Edward Colston da parte dei manifestanti antirazzisti di Black Lives Matter richiamiamo con forza ogni amministrazione comunale a ripensare ai simboli del proprio territorio e a quello che rappresentano”.

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