Trenord ha sospeso temporaneamente la possibilità del trasporto di biciclette tradizionali su tutti i convogli. L’azienda lo scrive nelle circolari interne, anche se non lo ha ancora comunicato ufficialmente. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza e per garantire l’osservanza delle norme sul distanziamento dovute all’emergenza coronavirus. Il divieto di trasporto rimarrà in vigore fino a nuova comunicazione. Sui treni sono ammessi “biciclette pieghevoli, monopattini e simili purché spenti, chiusi e posizionati in modo da non limitare l’accesso, la movimentazione, i posti a disposizione e la sicurezza dei viaggiatori”. La decisione non piace agli amanti della bicicletta.
“Qualcosa non torna – si legge sul sito di BikeItalia – mentre la capacità di trasporto nei convogli di Trenord è ridotta al 50%, lo spazio guadagnato sui treni potrebbe essere destinato al trasporto di biciclette che garantirebbero ulteriormente il distanziamento fisico, ma il management di Piazza Cadorna decide di andare controcorrente. E anche sul tema sicurezza, al momento non si registrano incidenti a bordo dei treni di persone rimaste offese o ferite dalle biciclette trasportate sui convogli. Restano ancora ammesse le biciclette pieghevoli e i monopattini, ma non le biciclette tradizionali, con buona pace dei cicloescursionisti del fine settimana e, soprattutto, dei rider che ogni giorno si riversano a centinaia sulla città di Milano per consegnare cibo a domicilio”.
Interviene anche il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni:”È un vero e proprio controsenso. Mentre molti si tanno muovendo per agevolare l’utilizzo delle biciclette sui mezzi pubblici e sulle strade, Trenord decide di andare nella direzione opposta, adducendo motivazioni che non sono affatto convincenti” commenta Piloni. “Con un minor carico di passeggeri – secondo l’esponente dem -dovrebbe anzi essere facilitato il trasporto delle biciclette, ma se anche ciò non fosse possibile per la conformazione dei convogli, Trenord dovrebbe allora garantire carrozze ulteriori e dedicate. Non è pensabile, oggi come oggi, che la soluzione sia quella di eliminare le biciclette che rappresentano anzi la giusta direzione da intraprendere”.