Nella tarda serata di ieri è arrivata la triste notizia della scomparsa di STEVE PRIEST, storico bassista e membro fondatore dei glam rockers inglesi SWEET. Si è spento in California, a La Canada Flintridge (dove viveva da molti anni con la moglie, le tre figlie e i tre nipoti) il 4 Giugno 2020 all’età di 72 anni. Ancora non sono state rese note le cause della sua morte.
A darne annuncio sulla pagina Facebook ufficiale della band il leader Andy Scott. Priest aveva militato negli Sweet dell’epoca d’oro, dal 1968 al 1981, diventandone nel secondo periodo anche cantante principale.
“Sono distrutto – scrive Andy Scott – Steve Priest non c’è più. Sua moglie Maureen e io siamo rimasti in contatto continuo nell’ultimo periodo e anche se la sua salute stava peggiorando giornalmente, non ho mai pensato al peggio. MAI”. Il chitarrista ha rivolto un pensiero anche alla famiglia e ha ricordato così gli anni ruggenti: “Era il miglior bassista con cui abbia mai suonato. Il baccano che abbiamo fatto assieme era così potente… Riposa in pace fratello. Con tutto il mio amore”.
Classe 1948, Stephen Norman Priest era un bassista britannico, folgorato dal rock’n’roll in tenera età, e ha conosciuto il grande successo mondiale con gli Sweet. La line up storica includeva anche Brian Connolly (voce), Andy Scott (chitarra), Mick Tucker (batteria). Nel 1979, dopo l’addio di Connolly (scomparso nel 1997), Priest divenne anche la voce della band. Nel 1981 il musicista decise di lasciare il gruppo per trasferirsi negli Stati Uniti con la seconda moglie Maureen. In quel periodo formò gli Allies, senza però raggiungere il successo di un tempo. Nel 1994 pubblicò la sua autobiografia “Are You Ready Steve?” e nel 2008 partecipò brevemente a una reunion col nome di SP Sweet e con un nucleo rinnovato, formazione attiva in contemporanea alla line up inglese riunita invece da Andy Scott.
Molte le indimenticabili hit collezionate dagli Sweet negli anni ’70: “Blockbuster”, “Hellraiser”, “Ballroom Blitz” e “Teenage Rampage” ma fu col boom in America di “Fox On The Run” (N.3 nella Billboard Top 100) e “Action” a metà anni ’70 che arrivò la svolta definitiva.
Band fondamentale nell’evoluzione del glam rock, gli Sweet sono stati citati come influenza fondamentale da molti artisti tra cui Axl Rose (Guns N’Roses), Krokus, Def Leppard e Ace Frehley (ex Kiss).