Palazzo Marino, riaprono gli uffici e i servizi comunali

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Si rimette in moto a Milano la macchina comunale, pronta a tornare alla sua normale attività. Ha preso il via in questi giorni, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto dall’Amministrazione Comunale con i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e la RSU, la riapertura graduale di tutti gli uffici e i servizi comunali nel segno della sicurezza per dipendenti e utenti.

“L’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali – commenta l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Risorse Umane Cristina Tajani – rappresenta un importante traguardo nel metodo e nel merito: dall’inizio dell’emergenza, infatti, il costante confronto con i rappresentanti dei lavoratori ha consentito di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità dei servizi per i cittadini. Oggi ci apprestiamo ad affrontare questa nuova fase di convivenza con la pandemia con un mix di soluzioni organizzative, dallo smart working alla flessibilità oraria, e con un occhio attento alla solidarietà, anche grazie all’adesione al Fondo di Mutuo Soccorso, che fa onore ai nostri dipendenti”.

Saranno tre le azioni che consentiranno all’Amministrazione, nella fase due dell’emergenza Covid, di ritornare ai propri uffici e servizi minimizzando i rischi di contagio per il personale e per i cittadini che si rivolgeranno al Comune di Milano. L’avvio di un progressivo piano di screening, attraverso test sierologici e tamponi, del personale dipendente a cominciare dalle 280 lavoratrici e lavoratori costretti all’isolamento domiciliare e da tutti coloro che dall’inizio del lockdown ad oggi hanno svolto il proprio lavoro in presenza per assicurare i servizi indifferibili a cittadini, famiglie e aziende.

Saranno inoltre avviati al percorso di screening i dipendenti che non sono in grado di osservare le misure di distanziamento sociale e protezione individuale per la tipologia di lavoro e per il contesto in cui operano, come agenti di Polizia locale e personale socioassistenziale. Inoltre, grazie alla collaborazione del un team di Medici Competenti, vengono intensificate le misure di protezione e di prevenzione nei confronti di quei dipendenti in situazione di particolare fragilità per età e patologie pregresse che vengono inseriti in situazioni lavorative meno a rischio.

Lo smart working continua a mantenere, anche in questa fase dell’emergenza, una significativa centralità nell’organizzazione del lavoro, considerati anche i risultati più che positivi ottenuti dagli oltre 7.000 dipendenti che in questi mesi hanno reso da casa la propria prestazione lavorativa. Infine, per garantire il distanziamento sociale e il decongestionamento del trasporto pubblico, sono previste delle misure straordinarie di flessibilità, con ampliamento delle fasce di ingresso negli uffici a partire dalle 7:30 in poi e con la possibilità di lavorare anche il sabato per recuperare eventuali  ore perse.

Tre azioni che vanno a implementare le ormai rodate procedure che hanno caratterizzato l’attività degli uffici comunali nella fase acuta dell’emergenza Covid per minimizzare e neutralizzare i rischi di  potenziale contagio per il personale e per i cittadini come: sanificazione e pulizia di tutti gli ambienti di lavoro, misurazione della temperatura, consulenze al pubblico solo previo appuntamento, sviluppo dei servizi on line, i sistemi taglia-code oltre alla distribuzione capillare dei dispositivi individuali di protezione per tutti i dipendenti e sanificatori per le mani.

L’Amministrazione Comunale ha concordato con le Organizzazioni e la RSU di promuovere la più ampia partecipazione dei dipendenti, con un contributo volontario, al fondo di mutuo soccorso istituito dal Comune di Milano al fine di prestare aiuto alle fasce più deboli della popolazione, precari, disoccupati e coloro che hanno perso il lavoro causa Covid. Le singole donazioni avverranno con versamento libero. Inoltre, il Comune nella veste di sostituto d’imposta, riconoscerà in sede di conguaglio la detrazione fiscale spettante al dipendente, pari al 30% del valore della donazione.

 

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