Immuni, anche la tolleranza è un valore. L’immagine faceva schifo prima e ora

Ho guardato l'immagine di Immuni. E mi è venuto in mente che per una volta ha ragione la Boldrini

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Ho guardato l’immagine di Immuni. E mi è venuto in mente che per una volta – Dio mi perdoni per quel che sto dicendo – ha ragione la Boldrini. Quell’immagine non va bene. Per chi si è perso questa imperdibile polemica estiva (ehi, ma che bello è tornare a parlare di cose inutili, tipo l’olio di palma, dopo tanta pesantezza?), si tratta di una immaginetta messa sull’app varata dal Governo per il tracciamento per l’emergenza Covid. Questa immaginetta rappresentava la mamma con in braccio un bambino e il papà collegato al lavoro con un computer. Immagine stereotipata, che dopo le polemiche è stata cambiata: il papà culla il bambino e la mamma è al lavoro. Bene. Però persistono un po’ di altri problemi, tra il serio e il faceto, che vorrei fossero risolti: L’immagine è fortemente razzista, perché riprende solo un papà e una mamma bianchi. Manca la rappresentanza per gli immigrati, gli ispanici e quelli che pur essendo italici hanno la pelle più scura.
L’immagine lede i diritti dei bambini. E’ provato che la fasciatura dei neonati è una cosa dannosa da almeno 50 anni. Quindi non si capisce perché si ripropongano certe pratiche ovviamente desuete. Nella vecchia immagine e nella nuova immagine c’è una chiara discriminazione degli altoatesini: non c’è neppure una persona bionda. E non si capisce perché le due donne abbiano entrambe i capelli castani e gli uomini i capelli neri.

 

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