Fumagalli (M5S): “Gli ospedali privati senza medici dipendenti”

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“C’è poco da stupirsi se la Corte dei Conti dice che negli ultimi 8 anni oltre 9.000 medici italiani sono andati a lavorare all’estero. Certamente questo è dovuto ai tagli nella sanità pubblica ma anche al fatto che il privato non offre contratti di lavoro stabile ai nostri medici”. Lo dichiara Marco Fumagalli, capogruppo M5S Lombardia. Di fatto gli ospedali privati, spiega il consigliere regionale, sono senza medici dipendenti: “Il Gruppo San Donato è il più grosso ente privato di erogazione di prestazione sanitarie della Lombardia. Da una verifica dei bilanci si legge in relazione alla forza lavoro impiegata che ‘il numero sopraindicato non corrisponde al complesso del personale impiegato nell’attività aziendale in quanto la società si avvale di medici con contratto di lavoro autonomo, in regime di collaborazione coordinata e continuativa, nonché di ricercatori e collaboratori con varie tipologie contrattuali’. Senza questa precisazione si viene portati a credere che esistano ospedali senza medici o quasi. Se poi pensiamo che ai dipendenti delle strutture private si applica un contratto diverso da quello pubblico (ovviamente più vantaggioso per il datore di lavoro), è del tutto evidente che in Lombardia Sanità fa rima con Profitto. A breve presenterò una proposta affinché tutti gli enti che operano nel Sistema sanitario regionale utilizzino le medesime regole contrattuali per i dipendenti e abbiano un numero di medici dipendenti corrispondente a quello delle strutture pubbliche” conclude Fumagalli. 

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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