Cobas Poste, Cub Poste, Si Cobas Poste e Slg-Cub Poste, confermano lo sciopero di 24 ore per il 4 giugno. I sindacati denunciano che dal 15 maggio, Poste Italiane ha diramato una comunicazione, per i propri dipendenti della Lombardia, con la quale è stato deciso che i lavoratori dovessero misurare la propria temperatura corporea, da sé e prima di arrivare sul lavoro.
Già, dall’inizio della pandemia, i sindacati di Base, a livello nazionale, hanno contestato l’atteggiamento di Poste Italiane, con evidenti mancanze sulla sicurezza anti-contagio, in qualche modo attenuate solo dopo diffide, astensioni temporanee dei lavoratori (per autotutela sanitaria) e interventi delle forze dell’ordine (come nel caso di Sesto San Giovanni). Scrivono i sindacati di base in una nota.
Per i rappresentanti dei lavoratori dal 15 maggio, Poste Italiane ha aggravato questo atteggiamento, diramando una comunicazione, per i propri dipendenti della Lombardia, esplicitata con il termine “indicazioni/disposizioni”, con la quale è stato deciso che i lavoratori dovessero misurare la propria temperatura corporea, da sé e prima di arrivare sul lavoro, sottoscrivendo poi una auto-dichiarazione di conferma e di responsabilità, sulla misura effettuata, attestando di non superare i 37,5°. Intravedendo un modus operandi aziendale fin troppo “alternativo”, che potrebbe avvantaggiare anche la circolazione del coronavirus, Cobas Poste e Slg-Cub Poste hanno inviato una richiesta di intervento, per il “contenimento del rischio contagio da Sars-CoV 2”, all’Assessorato Welfare Regione Lombardia, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno, al Ministero del Lavoro, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro e alla sede legale di Poste Italiane, su quanto sta accadendo alle Poste della Lombardia, per chiedere che sia esclusivamente il datore di lavoro ad effettuare le misurazioni della temperatura, assumendosene la responsabilità, come previsto dalle normativa di riferimento.