Nella Giornata Europea dei Parchi, che quest’anno ha come tema internazionale I Parchi per la salute, Legambiente Lombardia ritorna sul territorio a difesa del Parco del Roccolo a Casorezzo, con il flash mob “Abbracciamo i parchi”. Slogan lanciato dall’associazione per chiedere alla Regione una maggiore valorizzazione dei parchi, delle aree protette e della RER, rete ecologica regionale. “Mai come in questo momento i parchi e il sistema delle aree protette rappresenta un bene inestimabile anche per il benessere dei lombardi – dice Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia – una prerogativa che però ci pare ampiamente disattesa dalla Regione che, in questi anni, ha depotenziato l’azione di sostegno e promozione del sistema verde lombardo. Da tempo chiediamo un maggior investimento che porti ad aumentare attività e risorse nell’ottica di completare il disegno della rete ecologica regionale e dei parchi.”. Legambiente Lombardia chiede che venga istituito il Parco interregionale del fiume PO e delle Alpi Retiche, si configuri il Parco Agricolo e Metropolitano Milanese, possa essere ampliato e dotato di maggiori tutele il Parco dello Stelvio, che ha perso il vigore di parco nazionale dopo lo smembramento effettuato tra Lombardia, Alto Adige e Trentino. “Il sistema delle aree protette – dichiara Valentina Minazzi, responsabile Parchi Legambiente Lombardia – subisce pressioni pericolose e preoccupanti che possono essere affrontate e contrastate solo a livello regionale. Aver unificato Agricoltura e Parchi e separato le competenze sulla biodiversità si è rilevato un fallimento: da un lato ha provocato un depotenziamento del sistema delle aree protette e dall’altro non ha minimamente favorito la riconversione dell’agricoltura alla sostenibilità. La Regione inoltre non ha attuato il PRAP (Piano Regionale delle Aree Protette) abdicando completamente alla sua funzione di pianificazione e di gestione del sistema dei Parchi e depotenziato la struttura tecnica interna”.
Legambiente, grazie ai circoli locali torna sul territorio partendo dal Plis Parco del Roccolo, 1800 ettari di territorio tra i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano, Parabiago nel milanese. Si tratta di un ambito di paesaggio agrario pianeggiante, caratterizzato da una capillare struttura irrigua, ben conservata e tuttora utilizzata, costituita dal sistema di rogge derivate dal canale Villoresi, che si caratterizza ancora per una buona presenza di aree boscate, siepi e filari, minacciato negli anni da insediamenti produttivi.
“Dobbiamo valorizzare e difendere questo patrimonio collettivo oggi a rischio – dice Claudio De Agostini, presidente di Legambiente Parabiago – la sua storia è stata sempre contraddistinta da attacchi inaccettabili: mega inceneritore di rifiuti industriali e tossico-nocivi; richiesta di insediamento di un grande allevamento di galline ovaiole e ora il progetto di una discarica di 600 mila metri cubi di rifiuti speciali. Le amministrazioni comunali stanno svolgendo un ruolo importante per far meglio funzionare e vitalizzare il PLIS del Roccolo, ma non è sufficiente. Le associazioni del territorio chiedono sia compreso in un perimetro di Parco Regionale convinti che solo una scelta lungimirante permetterà al nostro territorio, di difendersi da attacchi speculativi e pericolosi”.