Non solo aumenti che arrivano in media fino al 25%, con punte anche più alte, secondo il Codacons, ma anche una tassa Covid inserita direttamente nello scontrino con la dicitura “contributo”. Sta iniziando a succedere in molti negozi di parrucchieri ed estetisti che, dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, scaricano sui clienti i costi della pulizia e dei kit di protezione da indossare. Un surplus dai 2 ai 4 euro che vanno ad aggiungersi ai prezzi gonfiati per un taglio, una messa in piega o un trattamento estetico. Lo riporta Il Sole 24 Ore di sabato 23 maggio. La prassi della tassa Covid è riscontrata e denunciata anche dall’Unione nazionale consumatori. “Si tratta di una sorta di tassa di sanificazione applicata da parrucchieri, estetisti e alcuni dentisti – spiega il presidente Massimiliano Dona -, una prassi scorretta che si sottrae forse anche da un punto di vista fiscale alla somma dovuta al consumatore”.
Spunta la “tassa Covid”: inventata dai commercianti, la trovi nello scontrino
Non solo aumenti che arrivano in media fino al 25% ma anche una “tassa Covid” inserita direttamente nello scontrino per scaricare i costi della sanificazione sui clienti di estetisti e parrucchieri.