Incidente mortale viale Monza, Maran: problema velocità non piste ciclabili

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“Il problema delle strade di Milano non è che facciamo ciclabili ma che le auto vanno troppo veloce”. Così l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran commenta l’incidente di questa mattina in viale Monza dove, in seguito a un tamponamento, un’autovettura ha travolto un pedone morto poco dopo a Niguarda. Spiega Maran: “Sono le 9.20 di stamattina in Viale Monza, una via dove nelle prossime settimane le corsie automobilistiche verranno ristrette per fare spazio a una nuova ciclabile. Due auto si scontrano, una finisce sul marciapiede e investe un pedone che nel pomeriggio è deceduto. Se ne parla poco perché la polemica politica è tutta improntata a fotografare il traffico di Piazza Oberdan (che va sicuramente ridotto e i tecnici stanno lavorando per migliorarne la fluidità) – prosegue l’assessore all’Urbanistica – I nuovi interventi, per alcuni, non vanno bene, che in Buenos Aires e Viale Monza anche in orario diurno si ribaltino da sempre macchine per l’alta velocità colpendo pedoni, ciclisti e motociclisti non ha mai suscitato foto e proteste. Il Comune di Milano sta lavorando a un progetto strategico e rapido per incrementare gli spazi per bici e pedoni. Pensiamo che sia utile che sopra la Metro 1 ci sia un percorso ciclabile continuo che da Sesto San Giovanni arriva a San Babila e via via fino a Amendola dall’altro lato. Si possono contestare e anche migliorare i singoli punti lungo il percorso (il vantaggio di avere progetti in sola segnaletica è che li modifichi con grande rapidità) ma il dibattito è l’altro: pensiamo sia giusto che ci siano questi itinerari nuovi che mettono al centro anche il pedone, il ciclista, il motociclista o il protagonista delle strade deve essere sempre e solo l’automobile? Io credo che vada accompagnata la scelta che tanti stanno facendo di muoversi di più a piedi e sulle due ruote, rispettando chi va in auto ma chiedendo loro di lasciare un po’ di spazio in strada. Le strade d’altronde servono a tutti, anche a chi va più piano, anzi se tutti andiamo un po’ più piano siamo tutti più sicuri, a cominciare dai pedoni”, conclude Maran.

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