Coronavirus, esposto in Procura sull’ospedale in Fiera

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Il sindacato Adl Cobas ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano sulla costruzione dell’ospedale alla Fiera di Milano City (la cosiddetta ‘Astronave’) e sulla sua gestione, l’ormai famoso “ospedale” costruito in tutta fretta per ospitare un pugno di pazienti mentre i veri ospedali scoppiavano di malati. Per il portavoce del sindacato, Riccardo Germani, l’operazione “presenta delle criticità” già dal giorno successivo alla decisione di pubblicizzazione da parte di Regione Lombardia della fondazione costituita appositamente dalla Regione e sulle cospicue donazioni arrivate da parte dei privati per un totale di oltre 21 milioni di euro. Nell’esposto-denuncia il sindacato ADL Cobas si avvale anche delle dichiarazione del dirigente medico in servizio presso la Cardiochirurgia dell’Ospedale Niguarda, che esprime una posizione “difficilmente confutabile sul fatto che una terapia intensiva non possa vivere separata da tutto il resto dell’ospedale”. “Un’operazione prettamente di propaganda – continua Germani nell’esposto – l’adattamento della Fiera di Milano City ad ospedale, di fatto rilevatosi uno spreco enorme di risorse quando, proprio nel momento di maggiore criticità, tali fondi sarebbero potuti essere impiegati diversamente. Un esempio? Facendo tamponi ai medici e a tutto il personale sanitario, ai pazienti e ai lavoratori delle RSA, investendo in strutture per la quarantena dei pazienti positivi ma non guariti con lo scopo di evitare focolai domestici e nelle RSA, inoltre – prosegue il portavoce di ADL Cobas Lombardia – si potevano creare squadre di medici e sanitari per intervenire ai primi sintomi a domicilio evitando l’ospedalizzazione e la saturazione degli ospedali”. “Dal “faremo la storia” (cit. governatore lombardo Attilio Fontana) sono passati a “per fortuna non è servito” (cit. assessore al Welfare Giulio Gallera). Eppure – prosegue Germani -avevano dichiarato di costruire sul modello Whuan un ospedale con centinaia e centinaia di nuovi posti letto di terapia intensiva, riconvertendo un’area fieristica nell’Astronave, a cui hanno lavorato 24 ore su 24 circa 180 unità operative su una base di 24.000 mq. Con pochi soldi e lo stesso personale si potevano attivare posti letto nei padiglioni dell’ex ospedale di Legnano, come denunciato anche dal servizio televisivo de ‘Le Iene’ della ‘Iena’ Pelazza, oppure allo Stomatologico di Milano o nella RSA a Pogliano Milanese, con 280 posti letto da inaugurare. “Oggi purtroppo nelle RSA non si contano più i morti, ma i superstiti. Grazie alla delibera dell’8 marzo 2020 si sta assistendo a un vero e proprio teatro dell’assurdo – aggiunge Germani – che la popolazione lombarda avrebbe fatto a meno di vedere (tra l’ospedale in fiera, uomini che volevano fare la storia, mascherine, test sierologici sembrerebbe affidati senza gara, tamponi e rimborsi per le convenzioni alle strutture private di pazienti Covid). “Come ADL Cobas – conclude Germani – riteniamo che oltre agli esposti e alle denunce sia arrivato il momento di costruire a Milano una grande manifestazione popolare e di massa, a partire da Palazzo Lombardia, per far sentire forte la voce di tutte e tutti contro la gestione leghista della sanità”.

 

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