Milano 2030: “Commissariare la sanità lombarda”

Milano 2030 è la rete di associazioni e della sinistra milanese, promotrice della raccolta firme online con cui è stata inviata formalmente al ministro della Salute Roberto Speranza la richiesta di commissariamento della sanità lombarda.

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Dispositivi di protezione individuale gratuiti per cittadini e personale sanitario, monitoraggio continuo degli ospiti delle strutture assistenziali e predisposizione di strutture ospedaliere temporanee per i pazienti Covid meno gravi. Sono le proposte presentate questa mattina in videoconferenza su Facebook da Milano 2030, rete di associazioni e della sinistra milanese, promotrice della raccolta firme online con cui è stata inviata formalmente al ministro della Salute Roberto Speranza la richiesta di commissariamento della sanità lombarda. Le sottoscrizioni raccolte sono arrivate a 80mila e “venerdì 15 alle 18 incontreremo virtualmente i firmatari con un’assemblea pubblica in videoconferenza sulla pagina Facebook Milano 2030”, ha annunciato Angelo Barbato, esponente dell’associazione, sottolineando anche di “aver chiesto un incontro Speranza per chiedergli di farsi portavoce della nostra richiesta in Consiglio dei ministri”. “Nel dossier che abbiamo inviato al ministro oltre alla denuncia degli errori commessi da Regione Lombardia nell’affrontare l’emergenza, abbiamo spiegato anche quali sono le nostre proposte, necessarie per questa Fase 2”. Prima di tutto, prosegue Barbato, “dotare di dpi tutti i medici di medicina generale, i pediatri, il personale sanitario di strutture pubbliche private e assistenziali. Tutti devono essere sottoposti a monitoraggio continuo, isolando i casi infetti. Secondo, monitorare gli ospiti delle strutture assistenziali residenziali, non solo Rsa, e dove si rendesse necessario bisogna reperire con le requisizioni strutture, come alberghi, per ospitare i pazienti. Terzo, predisporre strutture transitorie ospedaliere, fuori dagli ospedali, per l’assistenza di pazienti non gravi. Inoltre vanno monitorati con attenzione gli infetti in isolamento domiciliare dimessi dagli ospedali. E infine garantire gratuitamente a tutti i cittadini i Dpi e mettere appunto un piano per la rilevazione dei rischi ambientali da lavoro”. Secondo gli esponenti di Milano 2030, la situazione lombarda “è ancora molto indietro rispetto alle altre Regioni. Secondo i dati comunicati ieri, in Lombardia sono stati effettuati solo 51mila tamponi per un milione di abitanti, mentre in veneto 93mila. Sui nuovi casi di ieri in Italia il 61% è in lombardia. Inoltre il tasso di mortalità da covid di 1.50 per centomila abitanti è il più alto non solo in Italia, ma se consideriamo territori come la Lombardia di 10 milioni di abitanti quello lombardo è il secondo tasso al mondo”. Per il momento poi hanno spiegato i promotori, “riscontri dai sindaci espliciti non ce ne sono stati. Ma contatteremo i 7 sindaci delle sette città più importanti della Lombardia, che in questi mesi hanno inviato lettere alla Regione, per chiedere loro di prendere posizione in merito alla nostra proposta”. Mentre “i senatori Loredana De Petris di Leu e Francesco Laforgia hanno già inviato un’interrogazione al ministro Speranza per sollecitarlo a farsi carico della nostra proposta”, hanno concluso.

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