“Da oggi lanciamo la banca del plasma iperimmune, questo vuol dire che da qui ai prossimi giorni con le indicazioni del San Matteo di Pavia, sarà definito un protocollo per la donazione del sangue e del plasma e definito questo protocollo inizieremo a fare raccolta di sangue e plasma, partendo dai guariti”: lo ha annunciato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa per la presentazione dello studio per la cura del coronavirus con il plasma, avviato dall’Irccs San Matteo di Pavia e dall’ospedale di Mantova.
Le donazioni saranno su base volontaria – ha chiarito Gallera – e si partirà dai guariti. “Siamo la Regione con maggior numero di contagi, ma anche con il maggior numero di guariti – ha detto – quindi le Asst richiameranno le persone guarite affinché, dopo la verifica del livello immunità con test, donino plasma”. Ai guariti seguiranno coloro che dai test sierologici, già avviati ad esempio sugli operatori sanitari, risulteranno avere anticorpi neutralizzanti e, a seguire, si collaborerà anche con l’ Avis. Partendo dalle zone più colpite dall’epidemia saranno coinvolti gli abituali donatori di sangue, verificando la presenza di eventuale plasma iperimmune al momento della donazione. Il plasma raccolto, ha detto ancora Gallera, sarà messo a disposizione subito, ma “servirà anche per essere pronti in caso di altre ondate”. Di pari passo andrà anche l’estensione a tutta la Regione della sperimentazione di cura con plasma. Come ha spiegato Gallera, sarà messo a punto “un modello di utilizzo ampio a disposizione dei cittadini da qui a poche settimane”. “Raccogliamo il frutto di un’intuizione di scienziati coraggiosi puntando ad una diffusione, sempre nell’ambito di un progetto di studio, per raggiungere più pazienti”, ha detto.