Primo maggio, Sicurezza: per il futuro del lavoro

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“Quella che celebriamo oggi è una festa del lavoro inusuale. Non ci sarà il tradizionale corteo da corso Venezia a piazza della Scala. Non ci saranno bandiere, striscioni, canti. Non ci saranno gli interventi dal palco dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori. La pandemia ci ha obbligati a fare scelte diverse.” Lo scrivono in un comunicato congiunto i segretari Cgil, Cisl e Uil Milano Massimo Bonini, Carlo Gerla e Danilo Margaritella.

“Mai come quest’anno è importante ricordare il Primo Maggio, perché neppure la crisi economica scoppiata nel 2008 ha creato tante difficoltà e generato tante ansie -prosegue la nota-. È vivissimo il dolore per le vittime del Coronavirus e sono forti le preoccupazioni per quanto sta accadendo e accadrà nel mondo del lavoro.” Per i sindacati “siamo di fronte a scenari inediti e inaspettati. Stiamo tutti aspettando la ripartenza, guardiamo al 4 maggio come ad un giorno di speranza.
Occorre stare attenti: non può esserci una vera ripresa se non nel pieno rispetto delle regole e dei provvedimenti a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e nei luoghi di lavoro.
Rischiamo una risalita dei contagi, che sarebbe devastante ancora di più rispetto a quanto assistiamo oggi.
Sono ancora troppe le incognite per una riapertura totale, a cominciare dal tema della mobilità. Facciamo un passo alla volta, con regole certe e partecipate, non in ordine sparso: la politica ha dato alcune risposte per l’immediato, altre ne dovrà dare di più efficaci e sul medio-lungo periodo, anche con l’apporto del sindacato.Le nostre sedi in questi giorni continuano a erogare servizi online e Cgil, Cisl e Uil sono sempre al fianco dei lavoratori, delle famiglie, di chi è in difficoltà, con i propri rappresentanti e delegati nei tavoli istituzionali (con Governo, Regioni, Comuni ed enti pubblici) e nelle aziende.”

I sindacati confederali concludono: “Vogliamo dedicare in questa giornata un pensiero particolare a chi ha vissuto e sta vivendo in prima linea, pagando anche un pezzo altissimo, l’emergenza Coronavirus: i medici, gli operatori socio-sanitari, gli addetti ai servizi di pulizia negli ospedali, ma anche  tutte le persone che hanno continuato a lavorare per garantire i beni e i servizi essenziali nei supermercati e nelle botteghe alimentari, negli uffici pubblici, nei trasporti, nelle farmacie, nelle aziende. A loro va il nostro grazie.  Siamo sicuri che con il concorso responsabile di tutti – delle forze politiche, delle parti sociali, delle istituzioni europee, della società civile – torneremo a festeggiare il Primo Maggio “come si deve”.”

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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