Siete a casa dal lavoro per l’emergenza coronavirus e state ancora aspettando i soldi della cassa integrazione in deroga? Chiedete a Regione Lombardia, in forte ritardo nel trasmettere le richieste all’INPS. “In Lombardia sono 40mila le richieste presentate dalle aziende per la cassa integrazione in deroga ma solo 765 sono state inviate all’INPS”. Lo denuncia il consigliere regionale PD Pietro Bussolati, che ha presentato un’interrogazione per il prossimo Consiglio Regionale del 4 maggio e che ha pubblicato sulla propria pagina Facebook la schermata del sito di Regione Lombardia.
“Basti pensare che il Lazio ne ha già inoltrate più di 30mila, la Campania 9mila, le regioni tutte insieme un totale di 71mila – spiega Bussolati – solo la Sicilia batte la Lombardia sui ritardi delle prime domande”. “Una situazione che pesa sulla vita dei lavoratori rimasti a casa per la crisi sanitaria e che dovranno aspettare ancora per ricevere i loro soldi”, conclude Bussolati.
AGGIORNAMENTO AL 3 MAGGIO
I trattamenti economici sono concessi con decreto della Regione da trasmettere all’INPS in modalità telematica entro 48 ore dall’adozione insieme con la lista dei beneficiari. L’INPS provvede a erogare le prestazioni con pagamento diretto ai lavoratori. I dati reperibili sul sito dell INPS, relativi a Regione Lombardia, mostrano chiaramente come altre Regioni si siano mosse per tempo ottenendo quindi ben prima la corrispondenza dei trattamenti economici, il Lazio attivandosi già dal 2 aprile e il Veneto dal 10 aprile. Al 23 aprile risultavano agli uffici INPS, competenti per la Lombardia, 765 domande di cui 260 processate, al 30 aprile presentate 8582 domande di cui 4765 processate. E nell’attesa che i lavoratori lombardi ricevano gli importi della cassa integrazione, siamo ancora in attesa di una spiegazione di questo incredibile ritardo dopo che l’11 aprile Fontana aveva addirittura detto che Regione Lombardia avrebbe anticipato i soldi della cassa in deroga.
E proprio ciò che uccide, emotivamente, un padre di famiglia, sapendo che è abituato a contare su se stesso, ma in questa situazione, dovrebbe essere più sereno, sapendo che il tuo stato governo, ti garantisca la sicurezza, in questo caso di emergenza. E non è così, anzi aggrava di più, non dandoti certezze e tranquillità. E pure e il popolo che li paga per essere garantiti. Invece ti uccide