“Ormai tutti pensano alla ripartenza del Paese, in attesa del 4 maggio, auspicando una normalizzazione che, purtroppo, ancora non lontana per il Pio Albergo Trivulzio e per le altre RSA della Lombardia, dove gli anziani continuano a morire, il personale sanitario è sotto organico e in molti casi, ancora oggi, i familiari sono tenuti all’oscuro sulla situazione di salute dei loro parenti. Vogliamo garanzie sul fatto che alla Baggina i nostri cari ricevano tutte le cure necessarie per garantire la loro salute”. Così in una nota Alessandro Azzoni, portavoce del Comitato Giustizia e Verità per le vittime del Trivulzio. “Il PAT – prosegue – ha iniziato ad effettuare con grave ritardo i tamponi agli ospiti. Abbiamo il diritto di sapere quanti sono i decessi e per quali cause. Per questi motivi chiediamo che il PAT effettui i tamponi a tutti i degenti in condizioni critiche senza ulteriori ritardi e chiediamo un incontro urgente con il virologo Fabrizio Pregliasco. Da quando il Comitato Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio si è costituito, dieci giorni fa, nessuno dalla direzione del PAT si è fatto vivo. Sono 100 i familiari che hanno già aderito al Comitato”.