Fase 2, Cisl Medici Lombardia: potenziare la medicina territoriale

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Nella Fase 2 dovrà assolutamente essere potenziata la medicina territoriale, riorganizzando il servizio della specialistica ambulatoriale e lasciando agli ospedali la presa in carico dei casi acuti. Lo sostiene la Cisl Medici Lombardia, che con il contributo della Medicina Specialistica Territoriale vuole offrire alla Regione Lombardia un soccorso propositivo alla gestione della Fase 2 dell’emergenza Covid-19.
“La medicina territoriale – spiega Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia – sarebbe stata determinante nella fase di esordio dell’emergenza Covid-19: poteva contribuire a contenere il contagio, che ha poi portato alla crisi dei presidi ospedalieri”. “Può però giocare un ruolo determinante nella Fase 2  – sottolinea – per  assistere  sia i non contagiati che coloro che sono reduci dalla manifestazione virale”.
Quanti sono sinora rimasti indenni dalla pandemia, sottolinea la Cisl Medici regionale, non hanno potuto ricevere le cure specialistiche non ritenute urgenti e hanno trascurato tutte le altre patologie di cui erano affetti o di nuova insorgenza.
“Ciò ha comportato un ritardo della richiesta di cura – spiega Mazzacane – e un aggravarsi delle condizioni di salute dei cittadini: molti hanno deciso in questi giorni di farsi visitare e le loro condizioni sono critiche!”.
Nella Fase 1 la Cisl Medici Lombardia ha svolto un servizio di teleconsulto ai medici di medicina generale e ai malati in attesa di ricalendarizzare la visita specialistica, per valutarne  sia le condizioni di salute organica, che psichica. “Siamo pronti a proseguire in questa direzione – afferma Mazzacane -. Occorre però riorganizzare il servizio, anche per dare ristoro alle strutture ospedaliere, e realizzare dei nuovi percorsi di cura, che tengano conto del bisogno  inderogabile di garantire tutte le forme di sicurezza e tutela, sia agli operatori sanitari che ai pazienti. Tali percorsi avranno  necessità di un triage oculato all’accoglienza, di caratteristiche organizzative specifiche per le diverse  branche  specialistiche, di  essere supportati dalla disponibilità dei dispositivi di protezione individuali, del rispetto rigoroso delle norme igieniche e della esecuzione delle operazioni di sanificazione ambientale opportune”.
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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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