Oggi potremmo fare ironia sul piano del governo. Perché chissà da dove prende i soldi e altre mille cose analoghe. Però, devo dire, questa volta Giuseppe Conte ha messo in campo misure che definire massicce è poco. Quindi, per una volta il governo ha fatto il governo. E c’è da accogliere con piacere l’annuncio di ieri. Tralascio per carità di patria le polemiche che continuano ad esserci con Regione Lombardia, e specialmente sui morti di Nembro e della bergamasca. Bisognerebbe iniziare a pensare, e vale per tutti, che la Regione non è la succursale di via Bellerio e quindi assaltarla non vuol dire assaltare Matteo Salvini, giacché l’obiettivo è quello. E viceversa, che il governo non è il Partito Democratico o il Movimento 5 Stelle ma l’organo che dovrebbe guidare questo Paese nel suo momento più drammatico dal dopoguerra ad oggi. E bisognerebbe mettersi in testa che non è devastando il governo, o Palazzo Lombardia o ancora Palazzo Marino, che i leader potranno vincere una guerra che è già persa: quella del gradimento nei confronti dei cittadini, che alla fine se la prenderanno con tutti. Ora, per tornare al punto. Bene il governo Conte sulle misure, che sono imponenti. Rimane da capire dove si pigliano i soldi, e dunque che i miliardi promessi siano davvero quelli. Ma se così fosse, un applauso anche a Conte. Per il giro trionfale o per tirare i pomodori e i carciofi, ci penseremo quando il virus sarà stato battuto.