“Qualcuno sta sollevando una serie di polemiche assolutamente infondate, che contribuiscono ad alimentare insicurezza e angoscia nei cittadini. Questo non mi va bene e non è accettabile. Sull’esecuzione o meno dei tamponi parlino solo l’Oms, il Consiglio Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. Chiariscano cosa si deve fare o meno. Non sono scelte che competono ai sindaci, a me o ai sottosegretari che vogliono fare polemica”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante il punto stampa sull’emergenza Coronavirus.
“La Regione Lombardia – ha evidenziato il presidente – e oggi lo ha ribadito il ministro Speranza, ha rigorosamente seguito le indicazioni dettate dall’Oms e dal gruppo di lavoro del Consiglio Superiore di Sanità che collabora col Ministero della Salute. Il 27 febbraio ci è stata mandata una Circolare dal Ministero della Salute la quale indicava che ‘in assenza di sintomi il test non appare al momento sostenuto da un razionale scientifico in quanto non fornisce un’informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe essere addirittura fuorviante. Qualora dovessero emergere nuovi dati si procederà a una revisione del
documento elaborato'”. “Questo – ha sottolineato il governatore – ha un significato
assolutamente univoco: la disposizione è che i tamponi devono essere riservati ai sintomatici. Tutti gli altri tamponi sono ritenuti addirittura fuorvianti. La Lombardia è stata la regione che ha fatto il maggior numero di tamponi nel nostro Paese e abbiamo rispettato rigorosamente quello che ci è stato dettato dai massimi istituti di sanità italiani”.
“Lunedì scorso – ha proseguito – abbiamo mandato al Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile una nuova richiesta per sapere se le linee guida fossero confermate: non sono arrivate risposte. Se le indicazioni cambieranno noi siamo pronti a seguirle condizione che ci venga fornito ciò che occorre per effettuare più test: quindi reagenti e forza lavoro.
I nostri laboratori, infatti, al momento riescono a processare a pieno regime 5 mila test al giorno, che nessun altro in Italia è in grado di fare. Se dovessimo estenderli a tutti, considerato i 10 milioni di lombardi, per ottenere i risultati, ci vorrebbero tempi lunghissimi per i risultati, rendendo inefficace l’azione di prevenzione e contenimento”.
Fontana ha poi fornito l’aggiornamento sul numero dei soggetti risultati positivi: “oggi risultano 2500 positivi più di ieri, non è stata ancora fatta un’analisi, ma è chiaro che occorre tenere alta la guardia”.
Perchè non si fanno tamponi a tappeto?
Perchè non si fanno tamponi a tappeto?
Publiée par Radio Lombardia sur Jeudi 26 mars 2020