Coronavirus, Caritas, scendano in campo i giovani degli oratori

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Le famiglie più deboli stanno pagando il prezzo maggiore al Coronavirus. Da un lato, i loro bisogni sono aumentati in seguito al blocco delle attività imposto dal governo per contenere il diffondersi dell’epidemia. Dall’altro, molti dei servizi ai quali facevano riferimento sono venuti meno o si sono ridotti. Per questa ragione Caritas Ambrosiana ha scelto di tenere aperti tutti i servizi essenziali. E per continuare a farlo ha chiesto l’aiuto di nuovi volontari. Venerdì scorso l’organismo diocesano, insieme all’Ufficio di Pastorale giovanile e della Fondazione Oratori Milanesi (Fom) ha rivolto un invito ai giovani della Diocesi affinché si rendano disponibili a offrire il proprio aiuto alle persone più fragili, nel rispetto delle cautele che le circostanze richiedono. I giovani, in particolare, potranno impegnarsi nella consegna della spesa o dei farmaci a domicilio agli anziani prendendo contatti con le Caritas parrocchiali. L’appello è già stato raccolto. Per esempio presso le case bianche al Forlanini, quartiere simbolo della periferia milanese, che papa Francesco visitò quando venne a Milano il 25 marzo 2017: qui studenti e giovani lavoratori si dedicano al servizio di prossimità gestito dall’associazione Onos costituita dalle parrocchie della zona. A Bresso i giovani preparano nei locali dell’oratorio i pacchi viveri per le famiglie bisognose del Comune.  «In questi giorni in cui le scuole e gli uffici sono chiusi a causa dell’epidemia, l’Arcivescovo si è rivolto ai giovani con un videomessaggio in cui suggerisce loro di non sprecare il tempo libero ma di dedicarsi allo studio, alla preghiera e a fare del bene per gli altri. Prendendo le necessarie precauzioni, pensiamo che sia possibile cogliere questi giorni difficili come un’occasione per aiutare chi è più in difficoltà», spiega don Marco Fusi, responsabile della Pastorale giovanile della Diocesi di Milano.   «Essere altruisti, preoccuparsi degli altri, aiuta anche noi stessi a superare angosce e paure. Come spesso capita, quando si fa del volontariato, quello che si riceve e spesso molto di più di quello che si dà. Per un giovane, poi, prendersi cura del povero è uno dei modi più seri per crescere e diventare un cristiano adulto», sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.

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