“Arrivano di notte nelle seconde case”. I sindaci della Valtellina chiedono verifiche

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La statale 38 all’altezza di Tirano

«Rivolgiamo un appello alla Regione e al Governo, affinchè siano adottate tutte le misure possibili a tutela dei nostri cittadini e sia dato il potere, alle forze di polizia ed ai carabinieri, di respingere i non residenti. E’ una necessità assoluta!». Lo scrivono i sindaci che fanno capo alla Comunità Montana Valtellina di Sondrio, con primo firmatario Marco Scaramellini, sindaco di Sondrio, e sei sindaci della Bassa Valtellina, precisamente quelli di Ardenno, Buglio in Monte, Delebio, Mello, Pedesina, Rogolo e Talamona, nella lettera inoltrata ieri. «L’ho già detto e lo ribadisco – dice al quotidiano La Provincia di Sondrio Renata Petrella, sindaco di Chiesa in Valmalenco -, di turismo viviamo, ma questo è il momento della responsabilità. Arrivare in valle, ora, per i villeggianti, può significare contagiarsi e contagiare gli altri. Con l’aggravante dei su e giù nei fine settimana. Senza dire che sono persone che, qui, non hanno l’assistenza medica anche perchè, in questo periodo, non è attiva la guardia medica turistica. Quindi, questa situazione deve finire. Anche ieri notte mi hanno segnalato arrivi, dopodiché, essendo stata una giornata uggiosa, quella appena trascorsa, in giro si è visto meno movimento». In provincia di Sondrio, soprattutto nelle località turistiche come Bormio e la Valmalenco, si sta registrando un aumento di casi.

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