Dure proteste ieri nelle carceri dopo le limitazioni ai colloqui a causa del coronavirus. I detenuti di Pavia hanno devastato la struttura. Si sono asserragliati sui tetti e i camminamenti. Dopo una trattativa col procuratore aggiunto Maio Venditti sono rientrati nelle loro celle. Inzialmente, sembrava che avessero preso in ostaggio due agenti della polizia penitenziaria. “C’è stata una gran confusione – ha detto Venditti all’agenzia Ansa- e alcuni atteggiamenti che sono stati equivocati” e che hanno fatto credere a chi del personale del carcere era presente per sedare la rivolta, a un sequestro e al pestaggio di due agenti. Fatto, quest’ultimo, che il procuratore ha smentito: “nessun atto di violenza, nessun sequestro” ha spiegato, aggiungendo che non si è trattato nemmeno di “un regolamento di conti tra detenuti”. Comunque saranno le indagini ad accertare la dinamica di quanto è accaduto e ad appurare se i due agenti siano stati tenuti in ostaggio e malmenati o se la concitazione e la confusione del momento abbiano generato un equivoco, come ha affermato Venditti.