Coronavirus, delibera regionale mobilita la sanità privata

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Dopo anni di “vacche grasse”, ovvero dalla riforma Formigoni (ai domiciliari con condanna definitiva proprio per tangenti nel settore sanitario), arriva per la sanità privata lombarda il momento di piegarsi all’emergenza Coronavirus e di dare aiuto al settore pubblico, falcidiato invece da anni di tagli e chiusure di reparti e ospedali. Per i prossimi 60 giorni negli ospedali pubblici lombardi verrà impiegato, in modo straordinario, anche il personale sanitario delle strutture private accreditate. E’ quanto ha deciso ieri Regione Lombardia, in accordo con Confindustria Lombardia, Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Anisap (Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) per fronteggiare l’emergenza Covid-19. La delibera, approvata il 4 marzo, stabilisce l’impiego straordinario del personale sanitario degli ospedali privati accreditati in quelli pubblici, individuati dalla direzione generale Welfare, “per il periodo strettamente necessario a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e comunque non oltre 60 giorni dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa, rinnovabili in caso di ulteriore necessità”. Si stabilisce inoltre che tra gli ospedali privati accreditati e a contratto e gli ospedali pubblici vengano sottoscritte convenzioni per disciplinare eventuali ulteriori aspetti di dettaglio. Già nel fine settimana scorso un primo gruppo di una ventina medici del Gruppo San Donato e dell’ospedale San Raffaele era stata dirottata in alcuni degli ospedali lombardi più in difficoltà. Adesso se ne aggiungeranno degli altri.

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