“Il messaggio è prudenza nel contenimento del contagio ma nello stesso tempo eroghiamo i servizi che si possono offrire. Da questo punto di vista l’università è favorita e quindi possiamo ripartire col semestre e offrire la didattica che è in programma in modalità a distanza a tutti i nostri studenti. Da lunedì mattina ci sarà un docente in un’aula attrezzata che potrà erogare le lezioni a a distanza e duemila e cinquecento studenti collegati che potranno mettersi in comunicazione, chattare, fare domande”. Così il rettore del Politecnico Ferruccio Resta spiega quale sono i provvedimenti adottati dall’ateneo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
“Non ho strumenti, competenze e numeri per giudicare come sia stata comunicata l’emergenza coronavirus nel senso che in questi momenti di crisi ci vuole una risposta un poco gerarchica, quasi militare: qualcuno che decide e le altre istituzioni che rispondono a quelle decisioni. – ha proseguito il rettore – Senza questo coordinamento e questa regia sarebbe impossibile, noi quindi aspettiamo le indicazioni e in base a queste facciamo la nostra parte e il nostro dovere. Ai ragazzi dico di studiare al Politecnico, nel senso che quando si entra qui c’è da fare un percorso difficile e di studi. Oggi eroghiamo le prime lezioni in modalità remota sperando che nel giro di qualche settimana si possa riportare poco per volta gli allievi nelle nostre aule, nei nostri laboratori, soprattutto, e riavviare il semestre. L’importante è che le ripercussioni a valle di questo momento difficile siano le più contenute possibili. La sfida vera è che cosa succederà a maggio, giugno e luglio prossimi perchè per allora dovremmo essere riportati alla normalità per i nostri studenti. Il silenzio di questi giorni in ateneo mi fa naturalmente uno strano effetto: qui ci girano studenti e ragazzi che studiano tra una lezione e l’altra. E’ la settimana di Carnevale per cui magari qualcuno sarebbe stato assente lo stesso. Lunedì mi aspetto che ci siano comunque più persone qui perchè noi abbiamo tenuto comunque aperti laboratori e aree di studio, seppur pochi anche oggi gli studenti ci sono ancora in università. ” Per quanto riguarda i piani di studio internazionali e in particolare quelli che prevedono la presenza di studenti in Cina, Resta ha aggiunto: ”Oltre che in Cina si sono studenti in tutto il mondo: nelle settimane scorse abbiamo gestito la situazione con gli studenti nelle università cinesi rassicurandoli, siamo in contatto con i rettori degli atenei internazionali con cui abbiamo accordi di scambio. Oggi abbiamo il problema che studenti di altre parti del mondo fanno fatica ad arrivare qui da noi. C’è in ogni caso una grande tranquillità e la didattica a distanza aiuta anche questi scambi”. (MiaNews)