Una pattuglia dei Carabinieri di Ponte in Valtellina (SO) impegnata in un servizio di controllo del territorio, individua un’auto con targa svizzera e due persone che parlano nelle vicinanze, sono due pregiudicati del posto. Poco dopo la pattuglia incontra nuovamente l’auto e sottopone a controllo il conducente che presenta evidenti sintomi di chi ha bevuto. Viene effettuato un controllo con l’etilometro che permette di verificare un tasso alcolemico di più di 1,80 gr/l. Scatta quindi il ritiro della patente ed il sequestro dell’auto che con carro attrezzi viene fatta portare presso il garage dell’uomo in attesa di ulteriori eventuali provvedimenti. Passano poche ore e l’uomo fermato poco prima, Paolo Gemelli, 48 anni, residente a Piateda (So) si presenta, apparentemente tranquillo, al cancello della caserma e chiede di poter parlare con qualcuno. Uno dei carabinieri lo fa accomodare all’interno ma appena varca la soglia del Comando estrae dai pantaloni una calibro 22 e la punta alla testa del carabiniere. Il militare reagisce prontamente cercando di disarmare il suo aggressore, ne nasce una colluttazione che attira l’attenzione degli altri due militari presenti e del Comandante della Stazione. A questo punto i militari estraggono le armi nel tentativo di far desistere l’uomo che continua però a minacciare sia verbalmente che con l’arma. Dopo un ulteriore colluttazione, viene disarmato ed ammanettato. I carabinieri verificheranno che l’uomo aveva l’arma carica con il colpo in canna pronto per essere sparato, un proiettile cavo quindi ancora più dannoso di un proiettile ordinario. In tasca 8 colpi ed una confezione con ulteriori colpi per un totale di 91 colpi. Essendo pregiudicato, l’arma e le munizioni erano detenute e portate illegalmente. Viene sottoposto nuovamente al controllo dell’etilometro che farà emergere un tasso alcolemico superiore al 2,30 gr/l. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio, lesioni, minacce, percosse, tutti reati aggravati, nonché di porto abusivo di arma e condotto in carcere a Sondrio. Per i militari ferite giudicate guaribili in 15 e 10 giorni.