Lo scorso 18 maggio 2019 avevano colpito a Segrate, nella storica gioielleria Pelagatti, in marzo era toccato invece a un orefice di Follonica e prima di lui avevano fatto visita anche nella zona di Pesaro e Urbino. Una batteria di rapinatori provenienti dal Napoletano e abituati ad agire a volto scoperto, rapidamente e con violenza. Proprio come capitato a Segrate, dove verso le 10.30 del mattino uno dei due criminali aveva distratto titolare 76enne e moglie di sei anni più giovane mostrando un bracciale “tennis” da riparare, mentre il complice li aggrediva alle spalle puntando loro una pistola alla tempia. Il bottino portato via dalla Pelagatti era stato di almeno 30 mila euro in gioielli e monili d’oro. I due si erano poi dati alla fuga, dopo aver rinchiuso i titolari della gioielleria nel retrobottega, a bordo di una Fiat Uno rubata a Bergamo nei giorni precedenti, riuscendo anche a seminare una pattuglia della polizia locale. Dopo una precisa attività d’indagine che è riuscita a ricostruire gli spostamenti compiuti dai due trasfertisti in quella giornata, i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, con l’ausilio dei colleghi napoletani, hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare per i due membri storici della batteria: il 29enne Luigi A. e il suo complice Domenico T. di 37 anni. Il primo si trovava già in carcere a Poggioreale per la rapina compiuta a Follonica, mentre il secondo era sottoposto agli arresti domiciliari.