In un’intervista esclusiva con il popolare programma tv “Good Morning America”, OZZY OSBOURNE, accanto alla moglie e manager Sharon Osbourne, ha parlato per la prima volta a cuore aperto della sua battaglia contro il Morbo di Parkinson dopo la sconvolgente diagnosi che risale allo scorso febbraio.
Gli Osbournes si sono stretti attorno a Ozzy, specialmente i figli Jack (che ha avuto lui stesso una scioccante diagnosi di Sclerosi Multipla nel 2012 a soli 27 anni) e Kelly che commossa è rimasta al fianco del padre anche in studio di recente: “L’ennesima grande sfida per la mia famiglia. Ho fatto il mio ultimo spettacolo di capodanno al Forum di Los Angeles. Poi la brutta caduta. Ho dovuto sottopormi a un’intervento chirurgico al collo, che però mi ha fottuto tutti i nervi… e infine mi hanno diagnosticato il Parkinson”. Come molti sappiamo purtroppo, si tratta di un disturbo neurodegenerativo progressivo e irreversibile che non ha una cura.
“È ad un secondo stadio”, aggiunge Sharon con le lacrime agli occhi. “Esistono così tanti tipi diversi di Parkinson; non è sempre una condanna a morte, ma influisce sul sistema nervoso e da quel momento non splende sempre il sole, diciamo… ma ne sono certa, Ozzy tornerà sul palco, a fare quello che ama di più al mondo”.
“La cosa che mi ha fatto più soffrire negli ultimi mesi è stata non poter lavorare per continuare a provvedere alla mia famiglia”, afferma Ozzy con un fil di voce.
Sebbene le notizie non fossero chiare sullo stato di salute del Madman e nonostante i continui posticipi dell’ultimo tour, i fan si sono dimostrati ancora una volta solidali e comprensivi, oltre ogni più rosea aspettativa: “I fan sono il mio ossigeno! Mi manca da morire il contatto con il mio pubblico”, dice Ozzy, “Mi sento un po’ meglio ora che me ne sono fatto una ragione di quello che mi sta accadendo. Spero che i miei fan resistano con me e siano sempre lì al mio fianco, perché ne ho bisogno… Ho un braccio intorpidito a causa dell’ultimo intervento chirurgico, le mie gambe continuano a raffreddarsi… Non so se questo è il Parkinson o cosa… perché mi hanno tagliato i nervi. Non avevo mai sentito parlare di dolore ai nervi, ed è una sensazione assurda”.
“Avevo la necessità di parlarne apertamente, non ero a posto con me stesso, mi sentivo in colpa con tutti questi misteri, e poi non è proprio la mia specialità mantenere un segreto… non potevo più mettere il naso fuori di casa, era come se avessi sempre la scusa pronta per qualsiasi cosa… mi sento meglio ora che ho vuotato il sacco: ho il Parkinson e ne sono consapevole!”.
Ozzy e Sharon hanno rivelato che si recheranno in Svizzera ad aprile per chiedere consiglio a un luminare specialista: “Andremo ovunque possiamo trovare delle risposte”, ha detto Sharon. Ozzy ha aggiunto: “Siamo molto fortunati nell’avere le possibilità di farlo, possiamo contare sui migliori medici”.
Il Parkinson colpisce una persona su 350, più di un milione tra uomini e donne ne soffrono nei soli USA. La malattia, causata da una perdita di cellule nervose in una parte del cervello, è cronica e altera la capacità di movimento peggiorando nel tempo. Ozzy non è l’unico musicista heavy metal di alto profilo a combattere il Parkinson. Al chitarrista dei JUDAS PRIEST, Glenn Tipton, è stato diagnosticato 6 anni fa. Pat Torpey, batterista storico dei MR. BIG, è deceduto nel febbraio 2018 proprio a causa di complicanze legate al morbo di Parkinson.
All’inizio del 2019, Ozzy è caduto nella sua casa di Los Angeles, aggravando ulteriormente le sue già precarie condizioni di salute. Il tour 2019, sia in Nord America che in Europa, è stato rimandato poi più volte proprio per permettergli di riprendersi completamente.
Il nuovo (dopo ben 10 anni) album solista di Ozzy, “Ordinary Man“, uscirà il 21 febbraio 2020 su Epic Records. Un disco in cui Ozzy ha messo tutto se stesso, spinto dal produttore e chitarrista Andrew Watt a trovare la forza di reagire e sfogare tutto il suo dolore nella musica. È stato anticipato tra novembre e gennaio dai due singoli “Under The Graveyard” e “Straight To Hell”, in cui figurano Chad Smith dei RED HOT CHILI PEPPERS e Slash e Duff dei GUNS N’ROSES in veste di ospiti speciali.
Una piccola riflessione… Ozzy ci ha sempre dato dentro con sostanze di ogni tipo, lo sappiamo tutti… a metà anni ’90 quando lo incontrai di persona la prima volta, me lo ricordo già parecchio “stralunato” e i suoi figli erano ancora piccolini… non è mai stato effettivamente lo specchio della buona salute, specialmente negli ultimi 20 anni mentre l’età avanzava… vederlo così fa una tenerezza infinita… chissà se col senno di poi rifarebbe certe scelte… è comunque un miracolato ad essere arrivato a 71 anni e gli auguro una serena vecchiaia, ma spero che non lo spingano davvero un’altra volta in tour, a questo punto sarebbe come ucciderlo… so che personaggi come lui non vivono senza “quella vita”, l’unica che in fondo conoscono, però la moglie se lo ama davvero dovrebbe farlo ragionare e non assecondare più quel suo richiamo del palco che finora conveniva anche a lei… ora la posta in gioco è troppo alta…